all'indomani della manifestazione a Roma sotto palazzo chigi, si evince che verra' fissato l'ennesimo incontro senza risolvere nell'immediato la situazione che sta' gravando su migliaia di persone.
Vorrei raccontarvi la nostra storia con l'aiuto dei vari articoli ritrovati sui blog, visto che a quanto pare, siamo i nuovi fantasmi, il governo dice che la crisi è ormai superata e guardacaso le reti mediaset non danno risalto come dovrebbero alla nostra GRAVISSIMA situazione.
La società Phonetika nasce a Novara nella lungimirante (?) mente del Dr. Fabrizio Cazzago da Barengo,
che dottore poi non è, in quanto semplice geometra, nel 2002 nella città di Novara.
Circa 300 operatori affollano un call-center multiservizio situato quasi nel centro dell’ importante capoluogo piemontese.
Nel giro di pochi anni, Phonemedia, questo il nome successivamente dato all’ azienda novarese, diventa un giro d’ affari di svariati milioni.Riportiamo dal sito ufficiale :
Il Gruppo Phonemedia è leader in Italia nell’erogazione di servizi di telemarketing e Business Process Outsourcing.
In particolar modo ha sviluppato un “centre of excellence”, basato su un forte expertise e profondo know-how del mercato, grazie al quale può soddisfare qualsiasi esigenza per ogni Cliente.
Phonemedia è stata fondata nel 2002, nel 2004 entra attivamente nel mercato Latino Americano attraverso l’acquisizione di strutture e personale operativo in Argentina.
Dopo una veloce crescita ed espansione, nel 2005, è riconosciuta come leader italiano per quanto riguarda il settore dei contact center, in particolar modo nel settore Outbound.
Nel 2006 l’acquisizione della WCCR s.r.l. determina un ampliamento delle proprie strutture e risorse;
in più permette al Gruppo Phonemedia di poter consolidare la propria leadership in ambito contact center su tutto il territorio italiano.
Sempre nello stesso anno, il Gruppo Phonemedia e B-Services,società di sviluppo hardware e software innovativi su piattaforme proprietarie per progetti di E-procurament, Crm/Cati e Biometrics, integrano i rispettivi servizi dando vita a una fase di crescita congiunta che permette di offrire servizi altamente evoluti e qualificati a molteplici realtà aziendali, sfruttando al meglio tutti i principali canali di comunicazione.
Nel 2007 e 2008 continua l’ascesa del Gruppo Phonemedia nel panorama dell’outsourcing attraverso l’acquisizione di alcune società di settore come: Answers spa, Omniacall spa e Televoice spa, completandone la presenza territoriale di sedi operative e di personale rendendo il Gruppo Phonemedia
leader nei servizi Call Center e di supporto alle più importanti aziende nello sviluppo e nella gestione dell’intero
processo di Costumer Relationship Marketing.
Circa 5200 lavoratori solo sul terrritorio italiano sparsi nelle sedi di : Novara, Trino Vercellese, Biella, Monza, Bologna, Casalecchio di Reno, Pistoia, Bitritto, Bari, Catanzaro, Vibo Valentia e Trapani,
senza contare quelle in Argentina ed Albania e Romania.
INIZIA COSI' LA PROPAGANDA AZIENDALE NELLE VARIE SEDI SULLA "BELLEZZA" DI QUEST'AZIENDA DI QUANTO SIAMO FORTUNATI; IN PARTICOLARE A PISTOIA (PARLO PER ESPERIENZA PERSONALE) SI PRESENTA VERSO INIZI 2008 TALE SIG FABRIZIO CAZZAGO ACCOMPAGNATO DALL'INSEPARABILE SIG.RA BONIPERTI PER MOSTRARCI POI UN VIDEO SULLE "FRECCE TRICOLORE"; TALE SIG. CAZZAGO CI PARLA DI QUANTO SIANO PERFETTI IN VOLO, ED è QUELLO CHE IN BUONA SOSTANZA PRETENDEREBBE DA NOI COME SQUADRA: DARE RISULTATI PRECISI E OTTIMALI. PECCATO MANCHINO TOTALMENTE GLI STRUMENTI.....
La clientela Phonemedia abbraccia tutto il panorama industriale italiano, dal settore informatico e tlc a quello alimentare, dall’ energetico al bene di consumo. Telecom Italia, Enel, TIM, Wind, H3G, Vodafone, Avon, pagine bianche senza tralasciare le grosse commesse per gli enti pubblici per la fornitura di servizi inbound di prenotazione e/o consulto per la Regione Piemonte ed alcune A.S.L. piemontesi.
Già chi di finanza capisce poco si chiedeva come mai, a metà del 2008, in piena e profondissima crisi finanziaria
in tutto il mondo, il gruppo non solo non attuasse politiche conservative ma addirittura continuasse nell’ accaparramento di aziende affini e nella trasformazione dei contratti in essere di tipo collaborativo o precario in genere a contratti a tempo indeterminato (accaparramento selvaggio di fondi regionali POR ed europei e di incentivi all’ assunzione).
Ci si chiedeva come avrebbe potuto far fronte l’ azienda alla crisi mondiale incrementando, paradossalmente e spropositatamente, il libro-paga.
Ed infatti, ecco che le fondamenta cominciano a scricchiolare.
Nonostante il trattamento da nuovi schiavi del 2000 sopportato dai “produttivissimi”
lavoratori attuato dai vertici societari attraverso vessazioni, ricatti, mobbing e veri e propri lavaggi del cervello, la società entra in crisi. Senza però, si badi bene, dichiarare mai apertamente lo stato di crisi.
Senza mai proporre ai propri collaboratori “contratti di solidarietà” e strumenti analoghi volti alla salvaguardia della sopravvivenza stessa dell’ azienda.
La solfa è sempre la stessa…i clienti pagano con ritardo,
quando pagano…le commesse sono basse e sempre insufficienti…vengono spesso scaricate le responsabilità sui lavoratori improduttivi (ovviamente inquadrati a livelli scarsi rispetto alle mansioni effettive secondo il ccnl telecomunicazioni che gia' di per se è uno dei peggior contratti lavorativi aggiungo io)e sul personale preposto alla loro schiavizzazione, poco convincente nei metodi, a detta dei vertici che non ne facevano mistero alcuno nelle riunioni-farsa di tutto il 2009,
poco persuasivo e scarsamente trascinante nei confronti dei propri sottoposti nel coinvolgimento degli operatori e la responsabilizzazione verso il raggiungimento di un unico obiettivo : la produttività.
Belle chiacchiere, belle parole, nobili intenti. Solo sulla carta, come vedremo.
In conclusione, l’ azienda inizia nel dicembre 2008 a pagare gli stipendi in due tranches separate, dovrebbe essere stato una il 10 e l’ altra il 20 di ogni mese; in realta' queste 2 scadenze non vengono rispettate, Le tredicesime del 2008 arrivano circa con un mese di ritardo e manca totalmente la comunicazione fra azienda/sindacati e lavoratori.
Insomma, la solita tiritera vista e rivista con Omnia e gli altri scandali citati. Nel corso dei mesi durante tutto il 2009 la situazione non migliora. Seguono le riunioni farsa dei vertici aziendali con le consuete reprimende verso i tutor, i supervisori, i call-center manager rei di scarsa collaborazione e scarso spirito di persuasione verso gli operatori (potevano a questo punto dotarli di catene e fruste per completare la schiavizzazione !) e le famose tranches di stipendio arrivano non più il 10 ed il 20, ma in date casuali, con ritardi a volte preoccupanti anche di 10 giorni. La preoccupazione aumenta ma la dirigenza ostenta sicurezza e proclama piani di rinascita. Controcorrente e, forse ora, alla luce dei fatti.
RIPORTA IL SIG CAZZAGO: “Phonemedia è un’ azienda solida, con molto lavoro, eccellenti commesse. Però i clienti non pagano…le banche non ci fanno più credito sulle fatture creditizie…non c’è liquidità ed è totalmente inutile scioperare o protestare…in questo momento chiedo la massima collaborazione a tutti i dipendenti, sia dal punto di vista produttivo, sul quale non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia e, anzi, migliorare le rese, sia dal punto di vista della comprensione nei confronti di una dirigenza che stà facendo di tutto, e farà di tutto, affinchè la società e tutti i suoi dipendenti possano uscire quanto prima da questo periodo di depressione”
E POI? UN GIOCO DI SCATOLE CINESI, SCOPRIAMO CHE ANSWERS SPA FA CAPO PMC SRL (CAPITALE SOCIALE 20.000 EURO DI CUI VERSATI 10.000)CHE FA CAPO A TPMC EUROPE SA IN LUSSEMBURGO......
E’ l’ ennesima buffonata…il Padrone ha già deciso la sorte della sua azienda che, sull’ orlo del baratro, porterebbe grossi guai finanziari al suo inventore, che millanta crediti per 25 milioni di commesse non ancora incassate. E probabilmente ci sarebbe anche da credergli riguardo ai crediti. Non altrettanto sugli intenti di rilancio industriale e sulle dichiarazioni di amore verso la sua creatura e le oltre cinquemila persone che, col loro lavoro, gli hanno permesso l’ acquisto del villone svizzero e le svariate auto di lusso di proprietà con le quali è solito farsi vedere in Novara. Infatti, da perfetto finanziere all’ italiana dell’ ultimo ventennio chi glie lo fa fare a tirare la cinghia (la SUA cinghia, sicuramente griffata …), a correre ed affannarsi per ottenere finanziamenti, nuove commesse…inoltre chi glie lo fa fare a dannarsi per mettere in regola i sospesi che la sua creatura ha visto crescere sempre più nei confronti degli enti sindacali ed assistenziali, ai quali da tempo Phonemedia paga poco e male, pur sottraendone regolarmente le competenze dalle buste paga degli ignari lavoratori…infine chi glie lo fa fare a sbattersi per reperire i fondi necessari ai TFR dei dipendenti, anche questi ultimi in molti casi detratti dalle buste paga e mai versati, soprattutto quelli dei lavoratori che hanno sottoscritto fondi e fondini come il Telemaco, il fondo specifico per i lavoratori italiani delle telecomunicazioni. Infine ma sì…ma chi glie lo fa fare a rischiare un processo per bancarotta fraudolenta…e così comincia a frequentare i più esperti bancarottieri, i più spietati venditori di fuffa ed i più spregiudicati (spregevoli?) acquirenti di spazzatura finanziaria che questa impazzita finanza italiana abbia mai conosciuto nella sua miserrima storia…forse conosciuto ai tempi dell’ acquisizione di una delle tante scatole vuote di cui era composta Omnia Network, ovvero Omnia Call, società con sede a Motta Sant’ Anastasia, ecco apparire ancora una volta lo spazzino dell’ immondizia finanziaria, quel SEBASTIANO LIORI che abbiamo incontrato nelle vicende legate ai crack Omnia, Agile ecc.ecc……..
Sì…Fabrizio Cazzago decide di mettere nelle mani della banda LIORI la sua agonizzante Phonemedia. E lo fa consapevole di portare alla ghigliottina quel che rimane della sua invenzione, trascinando col suo destino migliaia di “schiavi” ormai sfruttati, stanchi ed inutili alla sua causa. Consapevole perché appare impossibile che egli non sappia chi è Liori. Appare incredibile che non ci sia una regia ben studiata dietro alla cessione di Phonemedia, e di tutte le società ad essa correlate, al Gruppo OMEGA SPA, che da mesi impazza nel mercato finanziario raccogliendo aziende in (presunta) difficoltà ed insulti dai lavoratori assorbiti e ridotti alla fame, che “termina” le capacità operative con operazioni chirurgiche studiate nei minimi dettagli, che immobilizza e tramortisce ciò che compra sotto forma di scritture private come fa il ragno con le sue prede. Appare impossibile che Cazzago non conoscesse la controparte acquistante. Anche perché la realtà dei fatti inchioda il geometra di Barengo alle sue responsabilità ed al suo dolo :
Perché infatti, nell’ incontro del 7 luglio al cospetto del Prefetto di Novara, incontro che sancisce l’ accaparramento di un maxifinanziamento erogato da un pool di banche egli risponde ad esplicite domande su un’ eventuale cessione dell’ azienda che : “Assolutamente no, la vendita dell’ azienda è categoricamente da escludere, al massimo ci si auspica una joint-venture con qualche grosso partner” ?
Questa è una grossissima balla. L’ ennesima e determinante nel completare il quadro della vicenda. Infatti, dai comunicati aziendali di fine luglio, si dichiara che il 3 luglio (quindi 4 giorni prima della riunione in Prefettura) sia la data della cessione di Phonemedia al gruppo Omega, ovvero sia il giorno in cui vengono siglati degli accordi di prevendita talmente meticolosi da considerarsi una vendita effettiva.
Perché Cazzago nega questa verità? Teme spionaggio industriale? Teme che qualche rampante gruppo si inserisca nella trattativa per l’ acquisto del suo maleodorante cassonetto dell’ immondizia colmo di sporcizia e cadaveri? Ma per favore…
Forse vuole ancora arraffare i fondi della regione Calabria (come da inchiesta "why not" ricordate? 12 milioni di euro che avrebbero dovuto coprire lo stipendio dei lavoratori della regione per 3…sì, avete capito bene, 3 anni)…
Oppure teme reazioni da parte delle istituzioni, dell’ opinione pubblica e dei lavoratori tutti per la cessione ad un gruppo, l’ Omega, che già da mesi sta facendo parlare di sé in ogni dove per la deprecabile acquisizione Agile e per il terrificante curriculum che accompagna i suoi sedicenti dirigenti.
“Io sono l’ alfa e l’ omega, ovvero il principio e la fine” diceva qualcuno molto più illuminato di noi. E bisogna riconoscere almeno che i manager che hanno ideato questa tristemente nota “ditta di pulizie” siano animati da grande sarcasmo…OMEGA come l’ ultima lettera dell’ alfabeto greco…
OMEGA come la fine…la fine di tutto.
OMEGA CHE ADESSO DICE DI NON SAPERE DEI DEBITI DI PHONEMEDIA....COME è POSSIBILE... SE IL SIG. CAZZAGO FABRIZIO è TUTT'ORA AZIONISTA DI MINORANZA DELLA OMEGA SPA?!?!?!?
Della gestione Omega c’è poco da dire…basta rileggere quanto scritto per la vicenda Agile. I vertici societari, nella persona di Liori (sempre lui!) si intravedono nella sede novarese i primi di settembre. Immediatamente vengono sospesi i pagamenti degli stipendi, la solita tecnica aguzzina già vista. I primi di settembre, nelle sedi del Nord Italia, succede una cosa che definire grottesca è dir poco…vengono accreditate per sbaglio a qualche lavoratore, nel giro di un paio di giorni, dalla banca di Omega, entrambe le tranches relative alle competenze di agosto. Miracolo ! Gridano i lavoratori…macchè…quei morti di fame RECLAMANO LA RESTITUZIONE DELLA SECONDA TRANCHE, scoppia il panico in azienda, la gente corre in banca a verificare che non sia stata sottratta la seconda parte dello stipendio con la paura (fondata ahinoi!) di non vederlo più…gli sventurati che hanno conti bancari in istituti creditizi dello stesso circuito della banca erogante vedono stornarsi dal conto metà stipendio.
Mentre a Pistoia temiamo che la ns prima tranche di agosto, non arrivata fino alla fine di settembre-inizi ottobre 09, fosse stata erogata x "sbaglio" ad altre sedi....intanto noi protestiamo presso il comune, la provincia e in regione.
Noi, solo qui a Pistoia 560 operatori siamo in preda alla disperazione, lasciati allo sbando totale, pignoramenti, sfratti,esaurimenti nervosi ect ect....
Siamo all’ euforia paradossa. Stesse tecniche, stesso immobilismo industriale. I vertici (sia vecchi che nuovi), latitano. Nessuno presenta un piano industriale decente, le sedi dei call-center sono abbandonate al loro destino. La produttività non interessa più, nessuno fustiga più nessuno per attivare contratti o realizzare contatti utili. Le “code” dei servizi inbound e le rese giornaliere non interessano più. Anzi…azzerando la produttività si riuscirà al più presto dapprima a dimostrare l’ inutilità di molti lavoratori, e quindi licenziarli, ed in seguito si potrà continuare con l’ allegra gestione fino alla scadenza dei termini che solleveranno i vertici dalle responsabilità verso l’ azienda. Nel call-center di Monza, dove girano ricche commesse, lo scandalo è davanti agli occhi di tutti. All’ atto dell’ insediamento della nuova proprietà, uno dei maggiori e più importanti clienti, TIM, che in passato ha fatto grandi affari con la professionalità e competenza offerta dai ragazzi di Phonemedia, richiede all’ azienda la produzione del D.U.R.C. (Documento Unico Regolarità Contributiva), per regolarizzare il contratto in essere. Nessuna risposta. TIM lo richiede ancora. Niente da fare. Il cliente lo richiede, lo richiede ancora, per un mese intero.Il documento non arriva, e TIM si trova costretta a ritirare la commessa.
Nella sede di Pistoia , sede di servizi prettamente INBOUND, TIM businness ed ENEL FANNO LO STESSO , richiedono questo santo benedetto D.u.r.c....
Nelle sedi dei call-center di tutta Italia scoppia la rabbia, la disperazione, la delusione. A Novara si assiste, a distanza
di pochi giorni, a scene di ordinaria follia e disperazione. Dapprima una donna madre di un bimbo che non ha i soldi per sfamarlo e cinque giorni dopo un disgraziato nelle medesime condizioni entrano negli uffici brandendo coltellacci da cucina e puntandoli verso gli atterriti ed incolpevoli colleghi degli uffici amministrativi e reclamando i propri soldi. Arrivano le volanti della Polizia. Ormai siamo alla follia più completa di un’ azienda che non c’è più.
A Pistoia inizia una "guerra fra poveri" minacce e insulti fra lavoratori stessi, per renderci poi finalmente conto che siamo tutti sullo stesso "Titanic", vediamo vicine le istituzioni locali, che ci aiutano fornendoci beni di prima necessita'.
A PISTOIA C'è OCCUPAZIONE DELLA SEDE CON ASSEMBLEA PERMANENTE, E MENTRE IN TUTTE LE ALTRE SEDI è ARRIVATA LA PRIMA TRANCHE DI SETTEMBRE, QUI NO....è una mossa punitiva! Addirittura non si possano piu' avere le busta paga, per poter intentare quantomeno un'azione legale....e mentre Liori passa fra le varie sedi promettendo chissa' quale futuro, A NOI NON RIMANE ALTRO CHE SPERARE CHE QUALCUNO CI COMPRI, CHE CI SALVI.... E CHE IL GOVERNO APRA GLI OCCHI E SI ACCORGA CHE ESISTIAMO ANCHE NOI PHONEMEDIA-OMEGA-AGILE
UNA TRISTE STORIA DISLOCATA NELLE SUDDETTE SEDI "EX PHONEMEDIA":
B2B Integrated Services
Trapani - Via Fardella 16
Soft4Web Srl
Vibo Valentia - Zona Industriale - Località aeroporto
Multivoice Srl: Catanzaro - Viale Magna Grecia snc
Multimedia Planet srl
Bitritto (Ba) - SS 271, Km 2,680
Answers SPA
Pistoia - Via Galileo Galilei 65
Raf spa
Casalecchio di Reno (Bo) - Via de Lavoro 85
Raf spa: Novara - Corso Risorgimento 16
PMC OPERATIONS SRL
Via Livornese Di Sopra, 83/85 - 51013 CHIESINA UZZANESE(PT)
Raf spa
Trino V.se (NO) - Via della Repubblica 11
Raf spa
Gaglianico (Bi) - Via Cavour 68
Omnia Call Servizi Integrati srl
Ivrea - Via XXV aprile
Raf spa
Monza - Via Mentana 17/a
Raf L
Argentina - Buenos Aires , Maipu 374 2° Piso E LORO?????? CHI LI TUTELA????
lunedì 28 dicembre 2009
domenica 27 dicembre 2009
prima sentenza omega: a favore dei lavoratori AGILE (ex eutelia)
Eutelia, vincono i lavoratori
Azienda sottratta alla proprietà
Dopo cinque ore di camera di consiglio, il giudice del tribunale fallimentare di Roma ha deciso di mettere sotto sequestro gli stabilimenti dell'Agile-ex Eutelia e ha nominato tre custodi cautelari. Lo annunciano fonti sindacali. Il giudice ha fissato al prossimo 17 febbraio l'udienza dove stabilirà l'amministrazione controllata del gruppo.
Per i lavoratori dell’ex Eutelia è un primo importante punto a favore. In attesa del provvedimento definitivo, la decisione del tribunale estromette da subito l'attuale proprietà dalla gestione dell'azienda, impedendo così che si possano verificare altre operazioni speculative a scapito dei lavoratori. (23 dicembre 2009)
venerdì 4 dicembre 2009
Uno scandalo Italiano
la lotta dei lavoratori Answers prosegue
dal 01/09/2009 in sciopero a oltranza; dal 10/11/2009 in assemblea permanente.
LA CUB-FLMU informa i lavoratori tutti che prosegue con le ingiunzioni di pagamento,
ma soprattutto PROMUOVE una VERTENZA per :
-IL RITARDATO PAGAMENTO DELLO STIPENDIO
- VIOLAZIONE DELL'OBBLIGO DI CORRETTEZZA E BUONA FEDE
-RICONOSCIMENTO DEL LIVELLO SUPERIORE COME DA CCNL TELECOMUNICAZIONI
- VIOLAZIONE DELL'ARTICOLO 2087 C.C.
- ILLEGITTIMITA' DEI CONTRATTI PRECARI( contratti a termine e progetto)
- RISARCIMENTO DEL DANNO
INFORMIAMO INOLTRE
tutti i lavoratori che hanno effettuato l'ingiunzione di pagamento, già depositata e resa esecutiva dal tribunale, che possono con la relativa documentazione ottenere l'anticipo di stipendio dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Quindi dal 09/12/2009 è possibile presentare la documentazione per farne richiesta e per eventuali informazioni possono rivolgersi ai rappresentanti Cub-Flmu presenti in azienda.
Federazione lavoratori Metalmeccanici Uniti Pistoia
Confederazione Unitaria di Base
Milano Viale Lombardia 20 tel.0270631804 e mail cub.nazionale@tiscali.it www.cub.it
Sabrina Puddu ( direttivo provinciale ) 3398100140 Valerio Degl'Innocenti 3333192015 Consuelo Fazio 3392805176
PISTOIA VIA S.MARCO, 134 TEL/FAX 0573 27672
Visitate anche su internet call-center-pistoia.blogspot.com oppure il profilo su facebook cubanswers
la lotta dei lavoratori Answers prosegue
dal 01/09/2009 in sciopero a oltranza; dal 10/11/2009 in assemblea permanente.
LA CUB-FLMU informa i lavoratori tutti che prosegue con le ingiunzioni di pagamento,
ma soprattutto PROMUOVE una VERTENZA per :
-IL RITARDATO PAGAMENTO DELLO STIPENDIO
- VIOLAZIONE DELL'OBBLIGO DI CORRETTEZZA E BUONA FEDE
-RICONOSCIMENTO DEL LIVELLO SUPERIORE COME DA CCNL TELECOMUNICAZIONI
- VIOLAZIONE DELL'ARTICOLO 2087 C.C.
- ILLEGITTIMITA' DEI CONTRATTI PRECARI( contratti a termine e progetto)
- RISARCIMENTO DEL DANNO
INFORMIAMO INOLTRE
tutti i lavoratori che hanno effettuato l'ingiunzione di pagamento, già depositata e resa esecutiva dal tribunale, che possono con la relativa documentazione ottenere l'anticipo di stipendio dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Quindi dal 09/12/2009 è possibile presentare la documentazione per farne richiesta e per eventuali informazioni possono rivolgersi ai rappresentanti Cub-Flmu presenti in azienda.
Federazione lavoratori Metalmeccanici Uniti Pistoia
Confederazione Unitaria di Base
Milano Viale Lombardia 20 tel.0270631804 e mail cub.nazionale@tiscali.it www.cub.it
Sabrina Puddu ( direttivo provinciale ) 3398100140 Valerio Degl'Innocenti 3333192015 Consuelo Fazio 3392805176
PISTOIA VIA S.MARCO, 134 TEL/FAX 0573 27672
Visitate anche su internet call-center-pistoia.blogspot.com oppure il profilo su facebook cubanswers
lunedì 23 novembre 2009
un video di storia vera ANSWERS! FORZA COLLEGHI
RINGRAZIAMENTO DI QUESTO VIDEO FATTO ALLA NOSTRA MITICA COLLEGA VERONICA!
GUARDATE QUI!
http://www.youtube.com/watch?v=Fr1hulgjL8A
answers.tube.avi
GUARDATE QUI!
http://www.youtube.com/watch?v=Fr1hulgjL8A
answers.tube.avi
sabato 21 novembre 2009
RIEPILOGO SETTIMANA AL 21 NOVEMBRE 09
Il vescovo di Pistoia in visita alla Answers
Il vescovo Mansueto Bianchi stamani ha parlato ad un centinaio di dipendenti della Answers,
il call center occupato dai lavoratori che protestano per il ritardo nel pagamento degli stipendi.
"Il lavoro - ha detto Bianchi - non è una concessione ma un diritto, perché riguarda la dignità della persona.
Non è vero che da solo il mercato è sufficiente a garantire i diritti della persona.
Un'economia di mercato lasciata a se stessa diventa un'economia divoratrice.
E' per questo che le vicende economiche devono essere pilotate secondo criteri etici".
Il vescovo ha lanciato un appello alla città affinché si stringa intorno ai 600 dipendenti della Answers
ed ha annunciato l'istituzione di un fondo di solidarietà di alcune migliaia di euro per i lavoratori dell'azienda
più bisognosi.
Pistoia: Gli operai dell’Answers si affidano a Facebook
20/11/2009 - 19:38
Dopo i lavoratori di Radicifil, anche quelli della Answers hanno un profilo su Facebook.
Le bandiere della protesta, dai cancelli delle fabbriche, si sono spostate a sventolare sul web.
Answers è la seconda grande azienda, tra quelle colpite dalla crisi, in cui i dipendenti scelgono di sbarcare su uno dei social netwoork più popolari del mondo (a settembre contava 300 milioni di utenti attivi). Un modo per allargare la platea di interlocutori, per scambiarsi notizie sulle vertenze in corso, creare una specie di bacheca in cui condividere la 'lotta', come si usava dire una volta.
Ma in fondo è anche un modo per sentirsi meno soli, vivendo insieme l’estenuante altalena di speranze e ricadute che il rischio di perdere il lavoro porta con sé. Il profilo del presidio permanente Radificil, creato nel giugno scorso, ha raggiunto in poco tempo oltre 1100 contatti. "Andare su Facebook ci ha aiutato", dice Massimo Conti, perito meccanico, operaio Radicifil di 39 anni, colui che ha avuto l’idea di portare i lavoratori Radificil sul social network. "Ci è servito per stare insieme come una sorta di luogo di ritrovo, di punto di riferimento, per scambiarsi informazioni sulle iniziative da prendere, sulle assemblee, per raccogliervi articoli di stampa, commenti, fotografie della vita del presidio ed anche stati d’animo, certamente", ha spiegato.
Conti - che come gli altri operai della Radicifil (all’inizio della vertenza erano quasi 140) è in cassa integrazione - è l’amministratore del profilo, colui che visiona le richieste di adesione, in un certo senso anche il “censore” di eventuali messaggi “a rischio” che potrebbero finirvi dentro. "Ne capitano per cui il filtro è necessario", afferma. Tra i 1100 contatti si trova un po’ di tutto, da enti, associazioni, partiti, a sindacalisti e lavoratori che da altre regioni vogliono dare solidarietà ai “colleghi” pistoiesi o suggerire iniziative da sperimentare.
"Ci sono simpatizzanti da tutta Italia disoccupati, giovani studenti che vogliono sostenerci", aggiunge Conti. Ci sono anche le vignette di Simone Zini, operaio Radicifil. Una vera e propria carrellata di umorismo amaro che raccoglie puntualmente una valanga di consensi. Vignette non solo sul presidio Radicifil ma anche sulla Answers, sulla Kappa Due, sulla Mas - tutte aziende in crisi - e sulla manifestazione a Roma con la Cgil. "Preferirei ovviamente essere ancora a lavorare piuttosto che qui a svignettare”, dice scherzandoci sopra Zini, 40 anni, operaio Radicifil dal 1991. “Una vecchia passione che porto con me da quando ero più giovane. Devo dire però che sono stato aiutato molto, nell’ispirazione delle vignette, da quanto ci è capitato in questi mesi. Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori", sottolinea. Sulla decisione di creare un profilo del presidio sul social netwoork il vignettista non ha dubbi: "Facebook è un grande amico ci aiuta a tenerci in contatto con vicende analoghe alla nostra. Io parlo con operai di ogni parte d’Italia e scopro che sono in tanti nella stessa situazione mia. Insomma, ci si sente un po’ meno soli", continua Zini. Dalla Radicifil alla Answers. Anche la Rsu del call center di Sant’Agostino - dove lavorano quasi 600 persone, in grande maggioranza donne - da ieri ha attivato un profilo su facebook. "Si chiama presidio lavoratori Answers - dice Sabrina - lo stiamo creando per pubblicizzare il più possibile ciò che ci sta capitando".
Dopo i lavoratori di Radicifil, anche quelli della Answers hanno un profilo su Facebook. Le bandiere della protesta, dai cancelli delle fabbriche, si sono spostate a sventolare sul web. Answers è la > 19:38 del 20/11/2009
PISTOIA: GIUDICE EMETTE 128 DECRETI INGIUNTIVI CONTRO ANSWERS
Il Giudice del lavoro di Pistoia ha emesso 128 decreti ingiuntivi contro l’azienda Answers
a seguito di un’istanza avanzata dalla Cgil su mandato dei lavoratori. Ne dà notizia la Camera del lavoro di Pistoia
ricordando che per i prossimi giorni sono attese le decisioni del giudice del lavoro su altre centinaia di casi simili
riguardanti il call center occupato dalla scorsa settimana a causa dei ritardi nel mancato pagamento degli stipendi.
“Il sindacato – si spiega ancora dalla Cgil – proseguirà la sua iniziativa legale attraverso un’istanza di fallimento dell’azienda, strada che può consentire un rilancio della stessa attraverso nuovi soggetti imprenditoriali”. Circa 150 addetti del call center pistoiese hanno intanto partecipato nella mattinata di oggi a Roma, alla manifestazione del gruppo Omega di cui Answers fa parte. Al corteo organizzato dai sindacati per chiedere l’impegno del Governo nella vertenza, erano presenti anche il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti e il deputato, Lido Scarpetti. Al termine della manifestazione, una delegazione guidata da Susanna Camusso della segreteria nazionale della Cgil, Gianni Rinaldini segretario generale della Fiom, ed Emilio Miceli segretario generale della Slc, ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Secondo una nota della Cgil di Pistoia, Letta “ha promesso la convocazione di un tavolo con l’azienda per la settimana prossima, non escludendo l’attivazione della Legge Prodi bis sulle imprese insolventi in caso di ulteriore manifesta indisponibilità al confronto
da parte dei responsabili del gruppo Omega”.
novembre 19, 2009
ALLE LAVORATRICI ANSWERS DISTRIBUITI PACCHI DI VESTIARIO E GENERI ALIMENTARI RACCOLTI TRA I DIPENDENTI DEL COMUNE DI PISTOIA
E' una scena che non sembra né del nostro tempo né del nostro paese, quella vista all' Answers.
Al call center di S. Agostino sono arrivati gli oggetti raccolti con una catena della solidarietà da dipendenti del Comune di Pistoia per aiutare le tante donne rimaste vittima di questa storia.
Tra gli addetti della Answers che sfiorano le 600 persone, la maggioranza sono donne, rimaste come tutti gli altri senza stipendio.
In molti casi era il solo reddito di nuclei familiari che, a questo punto, hanno come primo problema cosa mangiare e di cosa vestirsi.
Per questo i pacchi distribuiti all' Answers contengono generi alimentari e vestiario.
L' iniziativa di solidarietà è partita dopo un incontro con un gruppo di donne della Answers con Rosalia Billero, assessore al sociale del Comune di Pistoia.
La signora ha avviato un tam tam per chiedere il sostegno dei dipendenti del Comune, che hanno risposto.
Ancora per dare una mano, nel circolo Arci di Bonelle si è tenuta una cena di solidarietà.
Organizzata da Rsu Answers, Arci e Soci Coop sezione di Pistoia, la cena, alla quale hanno partecipato tra gli altri sindaco e presidente della Provincia di Pistoia, ha fruttato circa 3mila euro.
Per dar da mangiare e vestire donne e bambini.
posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 3:45:00 PM
Leggiero rivuole la Answers
Manifestazione nazionale dei dipendenti del gruppo Omega, oggi a Roma. E mentre la protesta sale, l'ex presidente Answers Salvatore Leggiero ha reso noto pubblicamente il suo interesse per l'azienda
di Tiziana Gori
PISTOIA. Leggiero, manager milanese specializzato in investimenti immobiliari, è stato a guida del gruppo Answers fino al 2006 (anno in cui ha ceduto la proprietà al gruppo Raf-Phonemedia). Domenica pomeriggio ha partecipato al buffet di solidarietà nella sede del call center.
Una visita inattesa per molti. Tanti dipendenti della "sua" gestione si sono guardati sorpresi in viso e l'hanno salutato con un misto di perplessità e stupore. Leggiero ha parlato con molti, ha salutato le istituzioni e i sindacati. E ha lasciato una generosa offerta.
Il giorno dopo è di nuovo al call center. «Non rimettevo piede qua dentro da tre anni - dice - Ho provato una sensazione strana... Ero abituato al brusio, alle voci degli operatori. Ho trovato silenzio, facce tristi. La cosa più importante adesso è far ripartire il lavoro. Dobbiamo ridare dignità a queste persone, che in fondo chiedono solo e soltanto di poter tornare a lavorare».
Da due mesi e mezzo i dipendenti non ricevono più lo stipendio. Una situazione di precarietà che ha indotto prima allo sciopero ad oltranza, e poi al presìdio dell'azienda. Nonché all'organizzazione di una serie di iniziative collaterali per dare visibilità alla vicenda Answers.
Ieri pomeriggio una delegazione di lavoratori è stata ricevuta al Comune di Prato dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha assicurato il suo impegno nelle sedi istituzionali.
E lui, Salvatore Leggiero, che ruolo può avere in tutto questo? «Ho espresso pubblicamente - afferma il manager - la voglia di dare una mano. Ho energie, esperienza, e anche un po' di capitale per cimentarmi in questa impresa. Sono disposto a costituire una cordata di imprenditori - non più di 4 o 5, alcuni li ho già individuati - per rilevare i call center del gruppo Phonemedia. Le difficoltà della trattativa sono legate all'evanescenza del nostro interlocutore. Omega non si fa viva e, soprattutto, non ha mai detto «Apriamo un concordato».
Non ha nemmeno presentato, ricorda Leggiero, un piano industriale. «Indispensabile alla ripresa dell'attività. Dobbiamo riattivare al più presto le commesse Tim ed Enel, per rispetto dei contratti con i clienti». Poi, sarà necessario recuperare il rapporto con le banche e attivare nuove linee di credito. «Non sarà secondario il rapporto con le istituzioni locali, Comune e Provincia, per capire come costituire gli ammortizzatori sociali in grado di traghettare l'azienda da una situazione di crisi alla ripresa dell'attività».
Ma il primo obiettivo resta il diretto interessamento del governo alla vicenda Omega: «Non possiamo pensare di risolvere la questione a Pistoia». La speranza è che la manifestazione odierna porti dei frutti. Il Comune e la Provincia di Pistoia parteciperanno con i gonfaloni, e il consiglio provinciale sarà rappresentato dal presidente Silvano Calistri. E il sindacato, come ha preso la notizia dell'interessamento di Leggiero? «È uno degli imprenditori che si è fatto avanti - conferma Michele Gargini, responsabile Flai-Cgil - Non l'unico. So di altri interessi, anche da parte di aziende importanti a livello nazionale. Ne prendiamo atto, a conferma della verità che sosteniamo da tempo: il lavoro e le professionalità ci sono, non è un'azienda da buttare. Ma questi interessi non sono spendibili perché Omega non manifesta le sue intenzioni».
Intanto è annunciata per domani mattina alle 9,30 la visita dell'assessore regionale Enrico Rossi, candidato del Pd alle prossime elezioni regionali. (17 novembre 2009)
Answers, richiesto
il fallimento
Lavoratori ancora senza stipendio
L’istanza verrà presentata dalla Cgil. Emessi i primi 128 decreti ingiuntivi. I lavoratori aspettano da tempo di riscuotere gli stipendi e chiedono garanzie sul futuro
Pistoia, 19 novembre 2009 - La camera del lavoro chiederà il fallimento dell’Answers. La Cgil-Slc annuncia le prossime mosse sindacali nella vertenza che da settimane la vede impegnata per difendere i circa 600 lavoratori del call center di Sant’Agostino. La 'battaglia' - dopo le proteste, gli scioperi e le manifestazioni - si sposta dunque anche sul fronte legale, dove il sindacato può già segnare un punto a favore.
Lunedì infatti "il giudice del lavoro ha emesso i primi 128 decreti ingiuntivi contro l’azienda a seguito dell’istanza avanzata dalla Cgil su mandato dei lavoratori: sono attese per i prossimi giorni - prosegue la Cgil-Slc - le decisioni su alcuni altre centinaia di casi". I lavoratori, com’è noto, aspettano da tempo di riscuotere gli stipendi e chiedono garanzie sul futuro. E’ la stessa Cgil-Slc a spiegare il motivo per cui è stato deciso di avanzare richiesta di fallimento al tribunale.
"Il sindacato proseguirà la sua iniziativa legale attraverso un’istanza di fallimento dell’azienda, strada che può consentire un rilancio della stessa attraverso nuovi soggetti imprenditoriali". A fianco dell’interesse per il call center di Sant’Agostino manifestato dall’imprenditore Leggiero ci sono infatti altri soggetti che avrebbero chiesto informazioni sull’azienda «pistoiese» che fa capo al gruppo Omega. L’annuncio dell’istanza di fallimento si spiega quindi proprio alla luce di queste manifestazioni di interesse da parte di imprenditori esterni.
Intanto, ieri nuova manifestazione dei dipendenti che sono scesi in strada a Roma, insieme a quelli delle altre aziende del gruppo (conta circa 10 mila dipendenti in Italia), per chiedere l’intervento del governo. Da Pistoia sono andati a Roma circa 150 tra lavoratori e lavoratrici. Alla manifestazione hanno preso parte, oltre al segretario provinciale Cgil-Slc Michele Gargini, anche il presidente del consiglio comunale Marco Vettori, quello del consiglio provinciale Silvano Calistri, dirigenti nazionali del centrosinistra, i parlamentari pistoiesi Vannino Chiti e Lido Scarpetti.
Una delegazione guidata da Susanna Camusso (segreteria nazionale Cgil), Gianni Rinaldini (Fiom) ed Emilio Miceli (leader nazionale Slc) è stata ricevuta dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. Verrà aperto un tavolo di confronto a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali, il 27 novembre. Stamani alle 9 al presidio dei lavoratori Answers farà tappa l’assessore regionale Enrico Rossi, venerdì alle 9 il vescovo Mansueto Bianchi.
S. Vet.
novembre 18, 2009
ANSWERS: SOLIDARIETA' AI LAVORATORI
Solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici di Answers da parte della federazione dei Verdi Pistoia, che chiede ad istituzioni locali e parlamentari di premere sul governo perchè si adoperi a costringere la proprietà Answers ad un piano industriale in grado di garantire un futuro all' azienda.
Solidarietà anche dalla consigliera regionale Daniela Belliti, presente insieme all' assessore Rossi, all' incontro ad Answers.
Per i lavoratori di Answers si è poi attivata anche un' iniziativa di solidarietà dell' assessorato alle politiche sociali del Comune di Pistoia.
Dopo la visita delle lavoratrici in assessorato, l' assessore Rosalia Billero, tramite mail, ha richiesto ai dipendenti comunali un contributo, ovvero donare oggetti di uso comune, come pasta o vestiti, da dare poi ai dipendenti Answers.
Domattina alle 11.30 avverrà la prima consegna.
posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 5:07:00 PM
La visita di Fini/Incontro con i lavoratori Answers, poi il discorso in Comune: “Non ci può essere integrazione senza legalità”
Fini durante il discorso davanti al consiglio comunale (foto Aurelio Patella)
Una mini-contestazione leghista compiuta da tre militanti del partito pratese con una maglia a due slogan “No al voto agli immigrati” e “Ora di Islam a scuola? No grazie” prontamente liquidati con un “su questo tema la pensiamo diversamente”. L’incontro inatteso sempre in piazza del comune con Giuseppe Turini, senatore di Alleanza Nazionale dal 1992 al 2001. Che oltre al già programmato incontro con un gruppo dei 540 lavoratori (fra i quali 50 pratesi) della Answers di Pistoia che non ricevono lo stipendio dallo scorso Agosto hanno reso più impervio e ricco di sorprese l’avvicinamento del presidente della camera all’aula del consiglio comunale, dove è intervenuto per celebrarne l’anniversario del salone e per tenere un discorso con un forte riferimento alla realtà pratese. Se, infatti, a livello nazionale Gianfranco Fini ha stoppato le riforme costituzionali non condivise, chiedendo al contempo riforme strutturali per dare “più opportunità effettive” di sviluppo, cominciando dalle nuove generazioni in ambito locale sono stati due i temi toccati durante il suo discorso nel salone consiliare. Il tema della crisi economica, col sollecito in questa direzione, a nome dei gruppi di Pd e di Idv, di Massimo Carlesi che ha ricordato le difficoltà delle famiglie e dei piccoli imprenditori, specialmente gli artigiani contoterzisti. Fini ha colto nella crisi che riguarda tanto i lavoratori quanto gli imprenditori “il fallimento dell’ideologia del conflitto tra capitale e lavoro del secolo scorso”, intravedendo “una forma di democrazia più partecipata nell’economia”. Imprenscindibile è stato anche il nodo immigrazione sollevato polemicamente da Roberto Baldi, per Pdl e Udc, secondo cui “l’accoglienza degli stranieri va bene purché vengano a lavorare legalmente” ed in contrapposizione alla proposta finiana della cittadinanza in cinque anni ha chiosato “deve rappresentare la parte finale e non il principio di un percorso di integrazione”. E da Roberto Cenni che ha chiesto a più riprese durante la mattinata a Fini un impegno per “il laboratorio Prato” per una gestione unitaria fra i diversi ministeri della questione immigrazione. Per Fini “non ci può essere integrazione senza legalità” ribadendo il principio di reciprocità tra “rispetto delle culture d’origine degli stranieri ed il rispetto da parte loro delle leggi”. Nello specifico pratese secondo il presidente della camera “la lotta al lavoro nero è strettamente connessa all’integrazione degli immigrati”. Con un attacco quindi allo sfruttamento dei lavoratori perché “il libero mercato non può significare concorrenza sleale o libertà di contraffazione”. Per questo Prato fa bene a “salvaguardare in Europa i suoi legittimi interessi” a partire dai marchi, che secondo Gianfranco Fini “rappresentanto l’identità del lavoro e della laboriosità”. Al rigore sui temi dell’integrazione il presidente della camera ha voluto comunque ribadire la sua apertura per un “nuovo patto di cittadinanza” perché “l’Italia può diventare anche di coloro che la amano”.
novembre 16, 2009
ANSWERS A ROMA CHIEDONO INCONTRO AL GOVERNO
il Gruppo Omega, a cui fa capo l'Answers, il call center di Sant Agostino, non ha rispettato la scadenza di oggi che si era data nei giorni scorsi, per la presentazione del piano industriale
è confermata quindi per domani l'annunciata manifestazione a Roma.
Da Pistoia partiranno due pullman
L'obbiettivo è chiedere lo sblocco della situazione
posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 7:16:00 PM
Answers Ai lavoratori i gettoni di presenza
La città si muove in aiuto dei 560 lavoratori Answers. Mentre prosegue il presìdio dell'azienda, il sindaco di Sambuca Marcello Melani annuncia che i consiglieri comunali devolveranno il gettone di presenza della prossima seduta ai dipendenti del call center
di Tiziana Gori
PISTOIA. La città si muove in aiuto dei 560 lavoratori Answers. Mentre prosegue il presìdio dell'azienda, il sindaco di Sambuca Marcello Melani annuncia che i consiglieri comunali devolveranno il gettone di presenza della prossima seduta ai dipendenti del call center.
«Siamo un comune piccolo - afferma Melani - ma il nostro gesto viene dal profondo del cuore. La consigliera Franca Verucchi chiederà ai colleghi di donare il gettone di presenza ai dipendenti Answers. Nella giunta della Comunità montana di martedì 16 - aggiunge Melani - solleverò il problema della crisi occupazionale e ne chiederò l'inserimento nell'ordine del giorno del 30 novembre».
Il segnale lanciato da Sambuca sarà raccolto da altri enti o altri soggetti economici dopo Coop e Panorama, che hanno accettato la richiesta dei lavoratori di distribuire il cibo invenduto dei reparti di gastronomia? Alla Answers, ci sperano. E nel frattempo continuano i turni per garantire l'assemblea permanente.
«Questa esperienza ci sta facendo riscoprire la solidarietà e l'impegno - dice Sabrina Puddu, rappresentante dei Cub all'interno di Answers - Sono già stati organizzati 4 pulman per partecipare alla manifestazione di domani l'altro a Roma, in cui i 10000 dipendenti del gruppo Omega sfileranno per le strade della capitale rivendicando i propri diritti».
Fabio Evangelisti, deputato toscano vicecapogruppo alla Camera per l'Italia dei Valori, fa sapere che «il sottosegretario allo sviluppo economico Paolo Romani è stato del tutto reticente alla nostra interpellanza (firmata da Antonio Di Pietro) che chiedeva spiegazioni sui molti misteri del gruppo Omega e sollecitava un intervento del governo affinché il gruppo - con oltre 10000 dipendenti - non venga liquidato per coprire interessi e affari non trasparenti».
Evangelisti proporrà alla Regione Toscana uno speciale "pacchetto Pistoia". «Con cui avviare un intervento forte delle amministrazioni pubbliche locali, tale da non permettere al governo il totale disimpegno».
Un'interrogazione al ministro del lavoro Roberto Maroni è stata invece inviata dall'onorevole di An Riccardo Migliori, che chiede a Maroni quali iniziative il governo intenda attuare per fronteggiare la crisi.
E intanto, ieri mattina, è tornato in visita al call center di Sant'Agostino il presidente del consiglio comunale Marco Vettori, che ha anche garantito la presenza del consiglio comunale a fianco dei lavoratori alla manifestazione di Roma. «Nessuno - ha detto poi Vettori riferendosi alle minacce ricevute da alcuni dipendenti in lotta - può permettersi di intervenire contro lavoratori disperati. Sono fiducioso che le istituzioni chiamate in causa, la magistratura prima di tutto, facciano il loro dovere».
Sulla vicenda Answers, infine, da segnalare l'intervento del gruppo consiliare dei Comunisti italiani. «E' vergognoso - si dice tra l'altro - che il governo attuale parli di superamento della crisi quando assistiamo a delle vere tragedie come questa che stiamo vivendo a Pistoia». (15 novembre 2009)
...2 MESI SENZA STIPENDIO SOLIDARIETA' PER I LAVORATORI ANSWERS...
Organizzatore:: Daniela Colaci
Rete: Globale
Data: domenica 15 novembre 2009
Ora: 13.00 - 16.00
Luogo: VIA GALILEO GALILEI SANT'AGOSTINO PISTOIA
mesi senza stipendio...solidarieta' per i lavoratori Answers.
Siete tutti invitati a partecipare al pranzo che si svolgera' presso l'Answers Via Galileo Galilei Sant'Agostino Pistoia Domenica 15 Novembre 2009 ore 13 Offerta libera minimo 5 euro Intervenite numerosi Grazie Grazie Grazie
Per informazioni R.S.U.
Lavoro e formazione
Stamani l'assessore Simoncini ha incontrato lavoratori e istituzioni
La Regione si impegna per la Answers di Pistoia
Sarà presente lunedì al tavolo nazionale e convocherà l'azienda
Sede Answers di Pistoia
«La Regione condivide le preoccupazioni dei lavoratori del call center Answers di Pistoia e dà il suo pieno sostegno alla vertenza, mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per scongiurarne le conseguenze negative sui redditi dei lavoratori e sull'economia della provincia di Pistoia, una zona particolarmente colpita dalla crisi».
Lo ha detto oggi l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini incontrando in Consiglio regionale una delegazione dei lavoratori che, proprio stamani, hanno manifestato davanti al Consiglio.
All'incontro, convocato ieri come pronta risposta a una richiesta delle organizzazioni sindacali, erano presenti i rappresentanti aziendali dei lavoratori, i sindacati provinciali e i rappresentanti di Provincia e Comune di Pistoia.
La delegazione dei lavoratori ha illustrato i problemi in cui versa l'azienda, rilevata di recente da un gruppo che conta oltre 7000 addetti a livello nazionale. Nonostante le importanti commesse, l'azienda attraversa una grave crisi finanziaria e i lavoratori, da mesi in arretrato con gli stipendi, temono per il futuro produttivo dell'azienda. Uno dei problemi più pressanti. Per organizzazioni sindacali e rappresentanti dei lavoratori, è quello della difficoltà ad avere un interlocutore. Anche nell'ultimo incontro convocato giorni fa al ministero, l'azienda non si è infatti presentata. Per questo la Regione si è offerta di fare pressioni sulla presidenza del consiglio dei ministri per sollecitare la massima attenzione sulla vicenda. Proprio stamani l'assessore ha ricevuto la notizia che alla riunione convocata per lunedì 2 novembre a Roma, l'azienda ci sarà. «Saremo anche noi presenti all'incontro – ha assicurato l'assessore - e ci impegniamo a coordinarci con le altre regioni interessate e a convocare rapidamen te l'azienda, anche a livello regionale, già all'indomani dell'incontro di lunedì. Ci diciamo inoltre disponibili, laddove l'azienda venga messa in vendita, a dare un sostegno alla ricerca di un nuovo soggetto imprenditoriale per rilanciare l'attività sul territorio».
«Comprendiamo le vostre ragioni e gli obiettivi della mobilitazione – ha detto poi Simoncini parlando ai lavoratori riuniti in un sit-in davanti al Consiglio regionale – e la rivendicazione del vostro diritto allo stipendio. Ci sentiamo, per questo di poter rassicurare i committenti, nella consapevolezza che la vostra lotta è finalizzata all'obiettivo, che anche noi condividiamo, di rafforzare la presenza industriale di questa importante realtà, che vanta un patrimonio professionale consolidato sul piano nazionale. Un patrimonio che non vogliamo venga disperso».
Autore: Barbara Cremoncini
Il vescovo Mansueto Bianchi stamani ha parlato ad un centinaio di dipendenti della Answers,
il call center occupato dai lavoratori che protestano per il ritardo nel pagamento degli stipendi.
"Il lavoro - ha detto Bianchi - non è una concessione ma un diritto, perché riguarda la dignità della persona.
Non è vero che da solo il mercato è sufficiente a garantire i diritti della persona.
Un'economia di mercato lasciata a se stessa diventa un'economia divoratrice.
E' per questo che le vicende economiche devono essere pilotate secondo criteri etici".
Il vescovo ha lanciato un appello alla città affinché si stringa intorno ai 600 dipendenti della Answers
ed ha annunciato l'istituzione di un fondo di solidarietà di alcune migliaia di euro per i lavoratori dell'azienda
più bisognosi.
Pistoia: Gli operai dell’Answers si affidano a Facebook
20/11/2009 - 19:38
Dopo i lavoratori di Radicifil, anche quelli della Answers hanno un profilo su Facebook.
Le bandiere della protesta, dai cancelli delle fabbriche, si sono spostate a sventolare sul web.
Answers è la seconda grande azienda, tra quelle colpite dalla crisi, in cui i dipendenti scelgono di sbarcare su uno dei social netwoork più popolari del mondo (a settembre contava 300 milioni di utenti attivi). Un modo per allargare la platea di interlocutori, per scambiarsi notizie sulle vertenze in corso, creare una specie di bacheca in cui condividere la 'lotta', come si usava dire una volta.
Ma in fondo è anche un modo per sentirsi meno soli, vivendo insieme l’estenuante altalena di speranze e ricadute che il rischio di perdere il lavoro porta con sé. Il profilo del presidio permanente Radificil, creato nel giugno scorso, ha raggiunto in poco tempo oltre 1100 contatti. "Andare su Facebook ci ha aiutato", dice Massimo Conti, perito meccanico, operaio Radicifil di 39 anni, colui che ha avuto l’idea di portare i lavoratori Radificil sul social network. "Ci è servito per stare insieme come una sorta di luogo di ritrovo, di punto di riferimento, per scambiarsi informazioni sulle iniziative da prendere, sulle assemblee, per raccogliervi articoli di stampa, commenti, fotografie della vita del presidio ed anche stati d’animo, certamente", ha spiegato.
Conti - che come gli altri operai della Radicifil (all’inizio della vertenza erano quasi 140) è in cassa integrazione - è l’amministratore del profilo, colui che visiona le richieste di adesione, in un certo senso anche il “censore” di eventuali messaggi “a rischio” che potrebbero finirvi dentro. "Ne capitano per cui il filtro è necessario", afferma. Tra i 1100 contatti si trova un po’ di tutto, da enti, associazioni, partiti, a sindacalisti e lavoratori che da altre regioni vogliono dare solidarietà ai “colleghi” pistoiesi o suggerire iniziative da sperimentare.
"Ci sono simpatizzanti da tutta Italia disoccupati, giovani studenti che vogliono sostenerci", aggiunge Conti. Ci sono anche le vignette di Simone Zini, operaio Radicifil. Una vera e propria carrellata di umorismo amaro che raccoglie puntualmente una valanga di consensi. Vignette non solo sul presidio Radicifil ma anche sulla Answers, sulla Kappa Due, sulla Mas - tutte aziende in crisi - e sulla manifestazione a Roma con la Cgil. "Preferirei ovviamente essere ancora a lavorare piuttosto che qui a svignettare”, dice scherzandoci sopra Zini, 40 anni, operaio Radicifil dal 1991. “Una vecchia passione che porto con me da quando ero più giovane. Devo dire però che sono stato aiutato molto, nell’ispirazione delle vignette, da quanto ci è capitato in questi mesi. Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori", sottolinea. Sulla decisione di creare un profilo del presidio sul social netwoork il vignettista non ha dubbi: "Facebook è un grande amico ci aiuta a tenerci in contatto con vicende analoghe alla nostra. Io parlo con operai di ogni parte d’Italia e scopro che sono in tanti nella stessa situazione mia. Insomma, ci si sente un po’ meno soli", continua Zini. Dalla Radicifil alla Answers. Anche la Rsu del call center di Sant’Agostino - dove lavorano quasi 600 persone, in grande maggioranza donne - da ieri ha attivato un profilo su facebook. "Si chiama presidio lavoratori Answers - dice Sabrina - lo stiamo creando per pubblicizzare il più possibile ciò che ci sta capitando".
Dopo i lavoratori di Radicifil, anche quelli della Answers hanno un profilo su Facebook. Le bandiere della protesta, dai cancelli delle fabbriche, si sono spostate a sventolare sul web. Answers è la > 19:38 del 20/11/2009
PISTOIA: GIUDICE EMETTE 128 DECRETI INGIUNTIVI CONTRO ANSWERS
Il Giudice del lavoro di Pistoia ha emesso 128 decreti ingiuntivi contro l’azienda Answers
a seguito di un’istanza avanzata dalla Cgil su mandato dei lavoratori. Ne dà notizia la Camera del lavoro di Pistoia
ricordando che per i prossimi giorni sono attese le decisioni del giudice del lavoro su altre centinaia di casi simili
riguardanti il call center occupato dalla scorsa settimana a causa dei ritardi nel mancato pagamento degli stipendi.
“Il sindacato – si spiega ancora dalla Cgil – proseguirà la sua iniziativa legale attraverso un’istanza di fallimento dell’azienda, strada che può consentire un rilancio della stessa attraverso nuovi soggetti imprenditoriali”. Circa 150 addetti del call center pistoiese hanno intanto partecipato nella mattinata di oggi a Roma, alla manifestazione del gruppo Omega di cui Answers fa parte. Al corteo organizzato dai sindacati per chiedere l’impegno del Governo nella vertenza, erano presenti anche il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti e il deputato, Lido Scarpetti. Al termine della manifestazione, una delegazione guidata da Susanna Camusso della segreteria nazionale della Cgil, Gianni Rinaldini segretario generale della Fiom, ed Emilio Miceli segretario generale della Slc, ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Secondo una nota della Cgil di Pistoia, Letta “ha promesso la convocazione di un tavolo con l’azienda per la settimana prossima, non escludendo l’attivazione della Legge Prodi bis sulle imprese insolventi in caso di ulteriore manifesta indisponibilità al confronto
da parte dei responsabili del gruppo Omega”.
novembre 19, 2009
ALLE LAVORATRICI ANSWERS DISTRIBUITI PACCHI DI VESTIARIO E GENERI ALIMENTARI RACCOLTI TRA I DIPENDENTI DEL COMUNE DI PISTOIA
E' una scena che non sembra né del nostro tempo né del nostro paese, quella vista all' Answers.
Al call center di S. Agostino sono arrivati gli oggetti raccolti con una catena della solidarietà da dipendenti del Comune di Pistoia per aiutare le tante donne rimaste vittima di questa storia.
Tra gli addetti della Answers che sfiorano le 600 persone, la maggioranza sono donne, rimaste come tutti gli altri senza stipendio.
In molti casi era il solo reddito di nuclei familiari che, a questo punto, hanno come primo problema cosa mangiare e di cosa vestirsi.
Per questo i pacchi distribuiti all' Answers contengono generi alimentari e vestiario.
L' iniziativa di solidarietà è partita dopo un incontro con un gruppo di donne della Answers con Rosalia Billero, assessore al sociale del Comune di Pistoia.
La signora ha avviato un tam tam per chiedere il sostegno dei dipendenti del Comune, che hanno risposto.
Ancora per dare una mano, nel circolo Arci di Bonelle si è tenuta una cena di solidarietà.
Organizzata da Rsu Answers, Arci e Soci Coop sezione di Pistoia, la cena, alla quale hanno partecipato tra gli altri sindaco e presidente della Provincia di Pistoia, ha fruttato circa 3mila euro.
Per dar da mangiare e vestire donne e bambini.
posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 3:45:00 PM
Leggiero rivuole la Answers
Manifestazione nazionale dei dipendenti del gruppo Omega, oggi a Roma. E mentre la protesta sale, l'ex presidente Answers Salvatore Leggiero ha reso noto pubblicamente il suo interesse per l'azienda
di Tiziana Gori
PISTOIA. Leggiero, manager milanese specializzato in investimenti immobiliari, è stato a guida del gruppo Answers fino al 2006 (anno in cui ha ceduto la proprietà al gruppo Raf-Phonemedia). Domenica pomeriggio ha partecipato al buffet di solidarietà nella sede del call center.
Una visita inattesa per molti. Tanti dipendenti della "sua" gestione si sono guardati sorpresi in viso e l'hanno salutato con un misto di perplessità e stupore. Leggiero ha parlato con molti, ha salutato le istituzioni e i sindacati. E ha lasciato una generosa offerta.
Il giorno dopo è di nuovo al call center. «Non rimettevo piede qua dentro da tre anni - dice - Ho provato una sensazione strana... Ero abituato al brusio, alle voci degli operatori. Ho trovato silenzio, facce tristi. La cosa più importante adesso è far ripartire il lavoro. Dobbiamo ridare dignità a queste persone, che in fondo chiedono solo e soltanto di poter tornare a lavorare».
Da due mesi e mezzo i dipendenti non ricevono più lo stipendio. Una situazione di precarietà che ha indotto prima allo sciopero ad oltranza, e poi al presìdio dell'azienda. Nonché all'organizzazione di una serie di iniziative collaterali per dare visibilità alla vicenda Answers.
Ieri pomeriggio una delegazione di lavoratori è stata ricevuta al Comune di Prato dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha assicurato il suo impegno nelle sedi istituzionali.
E lui, Salvatore Leggiero, che ruolo può avere in tutto questo? «Ho espresso pubblicamente - afferma il manager - la voglia di dare una mano. Ho energie, esperienza, e anche un po' di capitale per cimentarmi in questa impresa. Sono disposto a costituire una cordata di imprenditori - non più di 4 o 5, alcuni li ho già individuati - per rilevare i call center del gruppo Phonemedia. Le difficoltà della trattativa sono legate all'evanescenza del nostro interlocutore. Omega non si fa viva e, soprattutto, non ha mai detto «Apriamo un concordato».
Non ha nemmeno presentato, ricorda Leggiero, un piano industriale. «Indispensabile alla ripresa dell'attività. Dobbiamo riattivare al più presto le commesse Tim ed Enel, per rispetto dei contratti con i clienti». Poi, sarà necessario recuperare il rapporto con le banche e attivare nuove linee di credito. «Non sarà secondario il rapporto con le istituzioni locali, Comune e Provincia, per capire come costituire gli ammortizzatori sociali in grado di traghettare l'azienda da una situazione di crisi alla ripresa dell'attività».
Ma il primo obiettivo resta il diretto interessamento del governo alla vicenda Omega: «Non possiamo pensare di risolvere la questione a Pistoia». La speranza è che la manifestazione odierna porti dei frutti. Il Comune e la Provincia di Pistoia parteciperanno con i gonfaloni, e il consiglio provinciale sarà rappresentato dal presidente Silvano Calistri. E il sindacato, come ha preso la notizia dell'interessamento di Leggiero? «È uno degli imprenditori che si è fatto avanti - conferma Michele Gargini, responsabile Flai-Cgil - Non l'unico. So di altri interessi, anche da parte di aziende importanti a livello nazionale. Ne prendiamo atto, a conferma della verità che sosteniamo da tempo: il lavoro e le professionalità ci sono, non è un'azienda da buttare. Ma questi interessi non sono spendibili perché Omega non manifesta le sue intenzioni».
Intanto è annunciata per domani mattina alle 9,30 la visita dell'assessore regionale Enrico Rossi, candidato del Pd alle prossime elezioni regionali. (17 novembre 2009)
Answers, richiesto
il fallimento
Lavoratori ancora senza stipendio
L’istanza verrà presentata dalla Cgil. Emessi i primi 128 decreti ingiuntivi. I lavoratori aspettano da tempo di riscuotere gli stipendi e chiedono garanzie sul futuro
Pistoia, 19 novembre 2009 - La camera del lavoro chiederà il fallimento dell’Answers. La Cgil-Slc annuncia le prossime mosse sindacali nella vertenza che da settimane la vede impegnata per difendere i circa 600 lavoratori del call center di Sant’Agostino. La 'battaglia' - dopo le proteste, gli scioperi e le manifestazioni - si sposta dunque anche sul fronte legale, dove il sindacato può già segnare un punto a favore.
Lunedì infatti "il giudice del lavoro ha emesso i primi 128 decreti ingiuntivi contro l’azienda a seguito dell’istanza avanzata dalla Cgil su mandato dei lavoratori: sono attese per i prossimi giorni - prosegue la Cgil-Slc - le decisioni su alcuni altre centinaia di casi". I lavoratori, com’è noto, aspettano da tempo di riscuotere gli stipendi e chiedono garanzie sul futuro. E’ la stessa Cgil-Slc a spiegare il motivo per cui è stato deciso di avanzare richiesta di fallimento al tribunale.
"Il sindacato proseguirà la sua iniziativa legale attraverso un’istanza di fallimento dell’azienda, strada che può consentire un rilancio della stessa attraverso nuovi soggetti imprenditoriali". A fianco dell’interesse per il call center di Sant’Agostino manifestato dall’imprenditore Leggiero ci sono infatti altri soggetti che avrebbero chiesto informazioni sull’azienda «pistoiese» che fa capo al gruppo Omega. L’annuncio dell’istanza di fallimento si spiega quindi proprio alla luce di queste manifestazioni di interesse da parte di imprenditori esterni.
Intanto, ieri nuova manifestazione dei dipendenti che sono scesi in strada a Roma, insieme a quelli delle altre aziende del gruppo (conta circa 10 mila dipendenti in Italia), per chiedere l’intervento del governo. Da Pistoia sono andati a Roma circa 150 tra lavoratori e lavoratrici. Alla manifestazione hanno preso parte, oltre al segretario provinciale Cgil-Slc Michele Gargini, anche il presidente del consiglio comunale Marco Vettori, quello del consiglio provinciale Silvano Calistri, dirigenti nazionali del centrosinistra, i parlamentari pistoiesi Vannino Chiti e Lido Scarpetti.
Una delegazione guidata da Susanna Camusso (segreteria nazionale Cgil), Gianni Rinaldini (Fiom) ed Emilio Miceli (leader nazionale Slc) è stata ricevuta dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. Verrà aperto un tavolo di confronto a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali, il 27 novembre. Stamani alle 9 al presidio dei lavoratori Answers farà tappa l’assessore regionale Enrico Rossi, venerdì alle 9 il vescovo Mansueto Bianchi.
S. Vet.
novembre 18, 2009
ANSWERS: SOLIDARIETA' AI LAVORATORI
Solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici di Answers da parte della federazione dei Verdi Pistoia, che chiede ad istituzioni locali e parlamentari di premere sul governo perchè si adoperi a costringere la proprietà Answers ad un piano industriale in grado di garantire un futuro all' azienda.
Solidarietà anche dalla consigliera regionale Daniela Belliti, presente insieme all' assessore Rossi, all' incontro ad Answers.
Per i lavoratori di Answers si è poi attivata anche un' iniziativa di solidarietà dell' assessorato alle politiche sociali del Comune di Pistoia.
Dopo la visita delle lavoratrici in assessorato, l' assessore Rosalia Billero, tramite mail, ha richiesto ai dipendenti comunali un contributo, ovvero donare oggetti di uso comune, come pasta o vestiti, da dare poi ai dipendenti Answers.
Domattina alle 11.30 avverrà la prima consegna.
posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 5:07:00 PM
La visita di Fini/Incontro con i lavoratori Answers, poi il discorso in Comune: “Non ci può essere integrazione senza legalità”
Fini durante il discorso davanti al consiglio comunale (foto Aurelio Patella)
Una mini-contestazione leghista compiuta da tre militanti del partito pratese con una maglia a due slogan “No al voto agli immigrati” e “Ora di Islam a scuola? No grazie” prontamente liquidati con un “su questo tema la pensiamo diversamente”. L’incontro inatteso sempre in piazza del comune con Giuseppe Turini, senatore di Alleanza Nazionale dal 1992 al 2001. Che oltre al già programmato incontro con un gruppo dei 540 lavoratori (fra i quali 50 pratesi) della Answers di Pistoia che non ricevono lo stipendio dallo scorso Agosto hanno reso più impervio e ricco di sorprese l’avvicinamento del presidente della camera all’aula del consiglio comunale, dove è intervenuto per celebrarne l’anniversario del salone e per tenere un discorso con un forte riferimento alla realtà pratese. Se, infatti, a livello nazionale Gianfranco Fini ha stoppato le riforme costituzionali non condivise, chiedendo al contempo riforme strutturali per dare “più opportunità effettive” di sviluppo, cominciando dalle nuove generazioni in ambito locale sono stati due i temi toccati durante il suo discorso nel salone consiliare. Il tema della crisi economica, col sollecito in questa direzione, a nome dei gruppi di Pd e di Idv, di Massimo Carlesi che ha ricordato le difficoltà delle famiglie e dei piccoli imprenditori, specialmente gli artigiani contoterzisti. Fini ha colto nella crisi che riguarda tanto i lavoratori quanto gli imprenditori “il fallimento dell’ideologia del conflitto tra capitale e lavoro del secolo scorso”, intravedendo “una forma di democrazia più partecipata nell’economia”. Imprenscindibile è stato anche il nodo immigrazione sollevato polemicamente da Roberto Baldi, per Pdl e Udc, secondo cui “l’accoglienza degli stranieri va bene purché vengano a lavorare legalmente” ed in contrapposizione alla proposta finiana della cittadinanza in cinque anni ha chiosato “deve rappresentare la parte finale e non il principio di un percorso di integrazione”. E da Roberto Cenni che ha chiesto a più riprese durante la mattinata a Fini un impegno per “il laboratorio Prato” per una gestione unitaria fra i diversi ministeri della questione immigrazione. Per Fini “non ci può essere integrazione senza legalità” ribadendo il principio di reciprocità tra “rispetto delle culture d’origine degli stranieri ed il rispetto da parte loro delle leggi”. Nello specifico pratese secondo il presidente della camera “la lotta al lavoro nero è strettamente connessa all’integrazione degli immigrati”. Con un attacco quindi allo sfruttamento dei lavoratori perché “il libero mercato non può significare concorrenza sleale o libertà di contraffazione”. Per questo Prato fa bene a “salvaguardare in Europa i suoi legittimi interessi” a partire dai marchi, che secondo Gianfranco Fini “rappresentanto l’identità del lavoro e della laboriosità”. Al rigore sui temi dell’integrazione il presidente della camera ha voluto comunque ribadire la sua apertura per un “nuovo patto di cittadinanza” perché “l’Italia può diventare anche di coloro che la amano”.
novembre 16, 2009
ANSWERS A ROMA CHIEDONO INCONTRO AL GOVERNO
il Gruppo Omega, a cui fa capo l'Answers, il call center di Sant Agostino, non ha rispettato la scadenza di oggi che si era data nei giorni scorsi, per la presentazione del piano industriale
è confermata quindi per domani l'annunciata manifestazione a Roma.
Da Pistoia partiranno due pullman
L'obbiettivo è chiedere lo sblocco della situazione
posted by TVL TV LIBERA (PISTOIA) at 7:16:00 PM
Answers Ai lavoratori i gettoni di presenza
La città si muove in aiuto dei 560 lavoratori Answers. Mentre prosegue il presìdio dell'azienda, il sindaco di Sambuca Marcello Melani annuncia che i consiglieri comunali devolveranno il gettone di presenza della prossima seduta ai dipendenti del call center
di Tiziana Gori
PISTOIA. La città si muove in aiuto dei 560 lavoratori Answers. Mentre prosegue il presìdio dell'azienda, il sindaco di Sambuca Marcello Melani annuncia che i consiglieri comunali devolveranno il gettone di presenza della prossima seduta ai dipendenti del call center.
«Siamo un comune piccolo - afferma Melani - ma il nostro gesto viene dal profondo del cuore. La consigliera Franca Verucchi chiederà ai colleghi di donare il gettone di presenza ai dipendenti Answers. Nella giunta della Comunità montana di martedì 16 - aggiunge Melani - solleverò il problema della crisi occupazionale e ne chiederò l'inserimento nell'ordine del giorno del 30 novembre».
Il segnale lanciato da Sambuca sarà raccolto da altri enti o altri soggetti economici dopo Coop e Panorama, che hanno accettato la richiesta dei lavoratori di distribuire il cibo invenduto dei reparti di gastronomia? Alla Answers, ci sperano. E nel frattempo continuano i turni per garantire l'assemblea permanente.
«Questa esperienza ci sta facendo riscoprire la solidarietà e l'impegno - dice Sabrina Puddu, rappresentante dei Cub all'interno di Answers - Sono già stati organizzati 4 pulman per partecipare alla manifestazione di domani l'altro a Roma, in cui i 10000 dipendenti del gruppo Omega sfileranno per le strade della capitale rivendicando i propri diritti».
Fabio Evangelisti, deputato toscano vicecapogruppo alla Camera per l'Italia dei Valori, fa sapere che «il sottosegretario allo sviluppo economico Paolo Romani è stato del tutto reticente alla nostra interpellanza (firmata da Antonio Di Pietro) che chiedeva spiegazioni sui molti misteri del gruppo Omega e sollecitava un intervento del governo affinché il gruppo - con oltre 10000 dipendenti - non venga liquidato per coprire interessi e affari non trasparenti».
Evangelisti proporrà alla Regione Toscana uno speciale "pacchetto Pistoia". «Con cui avviare un intervento forte delle amministrazioni pubbliche locali, tale da non permettere al governo il totale disimpegno».
Un'interrogazione al ministro del lavoro Roberto Maroni è stata invece inviata dall'onorevole di An Riccardo Migliori, che chiede a Maroni quali iniziative il governo intenda attuare per fronteggiare la crisi.
E intanto, ieri mattina, è tornato in visita al call center di Sant'Agostino il presidente del consiglio comunale Marco Vettori, che ha anche garantito la presenza del consiglio comunale a fianco dei lavoratori alla manifestazione di Roma. «Nessuno - ha detto poi Vettori riferendosi alle minacce ricevute da alcuni dipendenti in lotta - può permettersi di intervenire contro lavoratori disperati. Sono fiducioso che le istituzioni chiamate in causa, la magistratura prima di tutto, facciano il loro dovere».
Sulla vicenda Answers, infine, da segnalare l'intervento del gruppo consiliare dei Comunisti italiani. «E' vergognoso - si dice tra l'altro - che il governo attuale parli di superamento della crisi quando assistiamo a delle vere tragedie come questa che stiamo vivendo a Pistoia». (15 novembre 2009)
...2 MESI SENZA STIPENDIO SOLIDARIETA' PER I LAVORATORI ANSWERS...
Organizzatore:: Daniela Colaci
Rete: Globale
Data: domenica 15 novembre 2009
Ora: 13.00 - 16.00
Luogo: VIA GALILEO GALILEI SANT'AGOSTINO PISTOIA
mesi senza stipendio...solidarieta' per i lavoratori Answers.
Siete tutti invitati a partecipare al pranzo che si svolgera' presso l'Answers Via Galileo Galilei Sant'Agostino Pistoia Domenica 15 Novembre 2009 ore 13 Offerta libera minimo 5 euro Intervenite numerosi Grazie Grazie Grazie
Per informazioni R.S.U.
Lavoro e formazione
Stamani l'assessore Simoncini ha incontrato lavoratori e istituzioni
La Regione si impegna per la Answers di Pistoia
Sarà presente lunedì al tavolo nazionale e convocherà l'azienda
Sede Answers di Pistoia
«La Regione condivide le preoccupazioni dei lavoratori del call center Answers di Pistoia e dà il suo pieno sostegno alla vertenza, mettendo in campo tutti gli strumenti possibili per scongiurarne le conseguenze negative sui redditi dei lavoratori e sull'economia della provincia di Pistoia, una zona particolarmente colpita dalla crisi».
Lo ha detto oggi l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini incontrando in Consiglio regionale una delegazione dei lavoratori che, proprio stamani, hanno manifestato davanti al Consiglio.
All'incontro, convocato ieri come pronta risposta a una richiesta delle organizzazioni sindacali, erano presenti i rappresentanti aziendali dei lavoratori, i sindacati provinciali e i rappresentanti di Provincia e Comune di Pistoia.
La delegazione dei lavoratori ha illustrato i problemi in cui versa l'azienda, rilevata di recente da un gruppo che conta oltre 7000 addetti a livello nazionale. Nonostante le importanti commesse, l'azienda attraversa una grave crisi finanziaria e i lavoratori, da mesi in arretrato con gli stipendi, temono per il futuro produttivo dell'azienda. Uno dei problemi più pressanti. Per organizzazioni sindacali e rappresentanti dei lavoratori, è quello della difficoltà ad avere un interlocutore. Anche nell'ultimo incontro convocato giorni fa al ministero, l'azienda non si è infatti presentata. Per questo la Regione si è offerta di fare pressioni sulla presidenza del consiglio dei ministri per sollecitare la massima attenzione sulla vicenda. Proprio stamani l'assessore ha ricevuto la notizia che alla riunione convocata per lunedì 2 novembre a Roma, l'azienda ci sarà. «Saremo anche noi presenti all'incontro – ha assicurato l'assessore - e ci impegniamo a coordinarci con le altre regioni interessate e a convocare rapidamen te l'azienda, anche a livello regionale, già all'indomani dell'incontro di lunedì. Ci diciamo inoltre disponibili, laddove l'azienda venga messa in vendita, a dare un sostegno alla ricerca di un nuovo soggetto imprenditoriale per rilanciare l'attività sul territorio».
«Comprendiamo le vostre ragioni e gli obiettivi della mobilitazione – ha detto poi Simoncini parlando ai lavoratori riuniti in un sit-in davanti al Consiglio regionale – e la rivendicazione del vostro diritto allo stipendio. Ci sentiamo, per questo di poter rassicurare i committenti, nella consapevolezza che la vostra lotta è finalizzata all'obiettivo, che anche noi condividiamo, di rafforzare la presenza industriale di questa importante realtà, che vanta un patrimonio professionale consolidato sul piano nazionale. Un patrimonio che non vogliamo venga disperso».
Autore: Barbara Cremoncini
mercoledì 18 novembre 2009
SCANDALO ITALIANO "PHONEMEDIA-OMEGA-AGILE" 9.000 FANTASMI
all'indomani della manifestazione a Roma sotto palazzo chigi, si evince che verra' fissato l'ennesimo incontro senza risolvere nell'immediato la situazione che sta' gravando su migliaia di persone.
Vorrei raccontarvi la nostra storia con l'aiuto dei vari articoli ritrovati sui blog, visto che a quanto pare, siamo i nuovi fantasmi, il governo dice che la crisi è ormai superata e guardacaso le reti mediaset non danno risalto come dovrebbero alla nostra GRAVISSIMA situazione.
La società Phonetika nasce a Novara nella lungimirante (?) mente del Dr. Fabrizio Cazzago da Barengo,
che dottore poi non è, in quanto semplice geometra, nel 2002 nella città di Novara.
Circa 300 operatori affollano un call-center multiservizio situato quasi nel centro dell’ importante capoluogo piemontese.
Nel giro di pochi anni, Phonemedia, questo il nome successivamente dato all’ azienda novarese, diventa un giro d’ affari di svariati milioni.Riportiamo dal sito ufficiale :
Il Gruppo Phonemedia è leader in Italia nell’erogazione di servizi di telemarketing e Business Process Outsourcing.
In particolar modo ha sviluppato un “centre of excellence”, basato su un forte expertise e profondo know-how del mercato, grazie al quale può soddisfare qualsiasi esigenza per ogni Cliente.
Phonemedia è stata fondata nel 2002, nel 2004 entra attivamente nel mercato Latino Americano attraverso l’acquisizione di strutture e personale operativo in Argentina.
Dopo una veloce crescita ed espansione, nel 2005, è riconosciuta come leader italiano per quanto riguarda il settore dei contact center, in particolar modo nel settore Outbound.
Nel 2006 l’acquisizione della WCCR s.r.l. determina un ampliamento delle proprie strutture e risorse;
in più permette al Gruppo Phonemedia di poter consolidare la propria leadership in ambito contact center su tutto il territorio italiano.
Sempre nello stesso anno, il Gruppo Phonemedia e B-Services,società di sviluppo hardware e software innovativi su piattaforme proprietarie per progetti di E-procurament, Crm/Cati e Biometrics, integrano i rispettivi servizi dando vita a una fase di crescita congiunta che permette di offrire servizi altamente evoluti e qualificati a molteplici realtà aziendali, sfruttando al meglio tutti i principali canali di comunicazione.
Nel 2007 e 2008 continua l’ascesa del Gruppo Phonemedia nel panorama dell’outsourcing attraverso l’acquisizione di alcune società di settore come: Answers spa, Omniacall spa e Televoice spa, completandone la presenza territoriale di sedi operative e di personale rendendo il Gruppo Phonemedia
leader nei servizi Call Center e di supporto alle più importanti aziende nello sviluppo e nella gestione dell’intero
processo di Costumer Relationship Marketing.
Circa 5200 lavoratori solo sul terrritorio italiano sparsi nelle sedi di : Novara, Trino Vercellese, Biella, Monza, Bologna, Casalecchio di Reno, Pistoia, Bitritto, Bari, Catanzaro, Vibo Valentia e Trapani,
senza contare quelle in Argentina ed Albania e Romania.
INIZIA COSI' LA PROPAGANDA AZIENDALE NELLE VARIE SEDI SULLA "BELLEZZA" DI QUEST'AZIENDA DI QUANTO SIAMO FORTUNATI; IN PARTICOLARE A PISTOIA (PARLO PER ESPERIENZA PERSONALE) SI PRESENTA VERSO INIZI 2008 TALE SIG FABRIZIO CAZZAGO ACCOMPAGNATO DALL'INSEPARABILE SIG.RA BONIPERTI PER MOSTRARCI POI UN VIDEO SULLE "FRECCE TRICOLORE"; TALE SIG. CAZZAGO CI PARLA DI QUANTO SIANO PERFETTI IN VOLO, ED è QUELLO CHE IN BUONA SOSTANZA PRETENDEREBBE DA NOI COME SQUADRA: DARE RISULTATI PRECISI E OTTIMALI. PECCATO MANCHINO TOTALMENTE GLI STRUMENTI.....
La clientela Phonemedia abbraccia tutto il panorama industriale italiano, dal settore informatico e tlc a quello alimentare, dall’ energetico al bene di consumo. Telecom Italia, Enel, TIM, Wind, H3G, Vodafone, Avon, pagine bianche senza tralasciare le grosse commesse per gli enti pubblici per la fornitura di servizi inbound di prenotazione e/o consulto per la Regione Piemonte ed alcune A.S.L. piemontesi.
Già chi di finanza capisce poco si chiedeva come mai, a metà del 2008, in piena e profondissima crisi finanziaria
in tutto il mondo, il gruppo non solo non attuasse politiche conservative ma addirittura continuasse nell’ accaparramento di aziende affini e nella trasformazione dei contratti in essere di tipo collaborativo o precario in genere a contratti a tempo indeterminato (accaparramento selvaggio di fondi regionali POR ed europei e di incentivi all’ assunzione).
Ci si chiedeva come avrebbe potuto far fronte l’ azienda alla crisi mondiale incrementando, paradossalmente e spropositatamente, il libro-paga.
Ed infatti, ecco che le fondamenta cominciano a scricchiolare.
Nonostante il trattamento da nuovi schiavi del 2000 sopportato dai “produttivissimi”
lavoratori attuato dai vertici societari attraverso vessazioni, ricatti, mobbing e veri e propri lavaggi del cervello, la società entra in crisi. Senza però, si badi bene, dichiarare mai apertamente lo stato di crisi.
Senza mai proporre ai propri collaboratori “contratti di solidarietà” e strumenti analoghi volti alla salvaguardia della sopravvivenza stessa dell’ azienda.
La solfa è sempre la stessa…i clienti pagano con ritardo,
quando pagano…le commesse sono basse e sempre insufficienti…vengono spesso scaricate le responsabilità sui lavoratori improduttivi (ovviamente inquadrati a livelli scarsi rispetto alle mansioni effettive secondo il ccnl telecomunicazioni che gia' di per se è uno dei peggior contratti lavorativi aggiungo io)e sul personale preposto alla loro schiavizzazione, poco convincente nei metodi, a detta dei vertici che non ne facevano mistero alcuno nelle riunioni-farsa di tutto il 2009,
poco persuasivo e scarsamente trascinante nei confronti dei propri sottoposti nel coinvolgimento degli operatori e la responsabilizzazione verso il raggiungimento di un unico obiettivo : la produttività.
Belle chiacchiere, belle parole, nobili intenti. Solo sulla carta, come vedremo.
In conclusione, l’ azienda inizia nel dicembre 2008 a pagare gli stipendi in due tranches separate, dovrebbe essere stato una il 10 e l’ altra il 20 di ogni mese; in realta' queste 2 scadenze non vengono rispettate, Le tredicesime del 2008 arrivano circa con un mese di ritardo e manca totalmente la comunicazione fra azienda/sindacati e lavoratori.
Insomma, la solita tiritera vista e rivista con Omnia e gli altri scandali citati. Nel corso dei mesi durante tutto il 2009 la situazione non migliora. Seguono le riunioni farsa dei vertici aziendali con le consuete reprimende verso i tutor, i supervisori, i call-center manager rei di scarsa collaborazione e scarso spirito di persuasione verso gli operatori (potevano a questo punto dotarli di catene e fruste per completare la schiavizzazione !) e le famose tranches di stipendio arrivano non più il 10 ed il 20, ma in date casuali, con ritardi a volte preoccupanti anche di 10 giorni. La preoccupazione aumenta ma la dirigenza ostenta sicurezza e proclama piani di rinascita. Controcorrente e, forse ora, alla luce dei fatti.
RIPORTA IL SIG CAZZAGO: “Phonemedia è un’ azienda solida, con molto lavoro, eccellenti commesse. Però i clienti non pagano…le banche non ci fanno più credito sulle fatture creditizie…non c’è liquidità ed è totalmente inutile scioperare o protestare…in questo momento chiedo la massima collaborazione a tutti i dipendenti, sia dal punto di vista produttivo, sul quale non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia e, anzi, migliorare le rese, sia dal punto di vista della comprensione nei confronti di una dirigenza che stà facendo di tutto, e farà di tutto, affinchè la società e tutti i suoi dipendenti possano uscire quanto prima da questo periodo di depressione”
E POI? UN GIOCO DI SCATOLE CINESI, SCOPRIAMO CHE ANSWERS SPA FA CAPO PMC SRL (CAPITALE SOCIALE 20.000 EURO DI CUI VERSATI 10.000)CHE FA CAPO A TPMC EUROPE SA IN LUSSEMBURGO......
E’ l’ ennesima buffonata…il Padrone ha già deciso la sorte della sua azienda che, sull’ orlo del baratro, porterebbe grossi guai finanziari al suo inventore, che millanta crediti per 25 milioni di commesse non ancora incassate. E probabilmente ci sarebbe anche da credergli riguardo ai crediti. Non altrettanto sugli intenti di rilancio industriale e sulle dichiarazioni di amore verso la sua creatura e le oltre cinquemila persone che, col loro lavoro, gli hanno permesso l’ acquisto del villone svizzero e le svariate auto di lusso di proprietà con le quali è solito farsi vedere in Novara. Infatti, da perfetto finanziere all’ italiana dell’ ultimo ventennio chi glie lo fa fare a tirare la cinghia (la SUA cinghia, sicuramente griffata …), a correre ed affannarsi per ottenere finanziamenti, nuove commesse…inoltre chi glie lo fa fare a dannarsi per mettere in regola i sospesi che la sua creatura ha visto crescere sempre più nei confronti degli enti sindacali ed assistenziali, ai quali da tempo Phonemedia paga poco e male, pur sottraendone regolarmente le competenze dalle buste paga degli ignari lavoratori…infine chi glie lo fa fare a sbattersi per reperire i fondi necessari ai TFR dei dipendenti, anche questi ultimi in molti casi detratti dalle buste paga e mai versati, soprattutto quelli dei lavoratori che hanno sottoscritto fondi e fondini come il Telemaco, il fondo specifico per i lavoratori italiani delle telecomunicazioni. Infine ma sì…ma chi glie lo fa fare a rischiare un processo per bancarotta fraudolenta…e così comincia a frequentare i più esperti bancarottieri, i più spietati venditori di fuffa ed i più spregiudicati (spregevoli?) acquirenti di spazzatura finanziaria che questa impazzita finanza italiana abbia mai conosciuto nella sua miserrima storia…forse conosciuto ai tempi dell’ acquisizione di una delle tante scatole vuote di cui era composta Omnia Network, ovvero Omnia Call, società con sede a Motta Sant’ Anastasia, ecco apparire ancora una volta lo spazzino dell’ immondizia finanziaria, quel SEBASTIANO LIORI che abbiamo incontrato nelle vicende legate ai crack Omnia, Agile ecc.ecc……..
Sì…Fabrizio Cazzago decide di mettere nelle mani della banda LIORI la sua agonizzante Phonemedia. E lo fa consapevole di portare alla ghigliottina quel che rimane della sua invenzione, trascinando col suo destino migliaia di “schiavi” ormai sfruttati, stanchi ed inutili alla sua causa. Consapevole perché appare impossibile che egli non sappia chi è Liori. Appare incredibile che non ci sia una regia ben studiata dietro alla cessione di Phonemedia, e di tutte le società ad essa correlate, al Gruppo OMEGA SPA, che da mesi impazza nel mercato finanziario raccogliendo aziende in (presunta) difficoltà ed insulti dai lavoratori assorbiti e ridotti alla fame, che “termina” le capacità operative con operazioni chirurgiche studiate nei minimi dettagli, che immobilizza e tramortisce ciò che compra sotto forma di scritture private come fa il ragno con le sue prede. Appare impossibile che Cazzago non conoscesse la controparte acquistante. Anche perché la realtà dei fatti inchioda il geometra di Barengo alle sue responsabilità ed al suo dolo :
Perché infatti, nell’ incontro del 7 luglio al cospetto del Prefetto di Novara, incontro che sancisce l’ accaparramento di un maxifinanziamento erogato da un pool di banche egli risponde ad esplicite domande su un’ eventuale cessione dell’ azienda che : “Assolutamente no, la vendita dell’ azienda è categoricamente da escludere, al massimo ci si auspica una joint-venture con qualche grosso partner” ?
Questa è una grossissima balla. L’ ennesima e determinante nel completare il quadro della vicenda. Infatti, dai comunicati aziendali di fine luglio, si dichiara che il 3 luglio (quindi 4 giorni prima della riunione in Prefettura) sia la data della cessione di Phonemedia al gruppo Omega, ovvero sia il giorno in cui vengono siglati degli accordi di prevendita talmente meticolosi da considerarsi una vendita effettiva.
Perché Cazzago nega questa verità? Teme spionaggio industriale? Teme che qualche rampante gruppo si inserisca nella trattativa per l’ acquisto del suo maleodorante cassonetto dell’ immondizia colmo di sporcizia e cadaveri? Ma per favore…
Forse vuole ancora arraffare i fondi della regione Calabria (come da inchiesta "why not" ricordate? 12 milioni di euro che avrebbero dovuto coprire lo stipendio dei lavoratori della regione per 3…sì, avete capito bene, 3 anni)…
Oppure teme reazioni da parte delle istituzioni, dell’ opinione pubblica e dei lavoratori tutti per la cessione ad un gruppo, l’ Omega, che già da mesi sta facendo parlare di sé in ogni dove per la deprecabile acquisizione Agile e per il terrificante curriculum che accompagna i suoi sedicenti dirigenti.
“Io sono l’ alfa e l’ omega, ovvero il principio e la fine” diceva qualcuno molto più illuminato di noi. E bisogna riconoscere almeno che i manager che hanno ideato questa tristemente nota “ditta di pulizie” siano animati da grande sarcasmo…OMEGA come l’ ultima lettera dell’ alfabeto greco…
OMEGA come la fine…la fine di tutto.
OMEGA CHE ADESSO DICE DI NON SAPERE DEI DEBITI DI PHONEMEDIA....COME è POSSIBILE... SE IL SIG. CAZZAGO FABRIZIO è TUTT'ORA AZIONISTA DI MINORANZA DELLA OMEGA SPA?!?!?!?
Della gestione Omega c’è poco da dire…basta rileggere quanto scritto per la vicenda Agile. I vertici societari, nella persona di Liori (sempre lui!) si intravedono nella sede novarese i primi di settembre. Immediatamente vengono sospesi i pagamenti degli stipendi, la solita tecnica aguzzina già vista. I primi di settembre, nelle sedi del Nord Italia, succede una cosa che definire grottesca è dir poco…vengono accreditate per sbaglio a qualche lavoratore, nel giro di un paio di giorni, dalla banca di Omega, entrambe le tranches relative alle competenze di agosto. Miracolo ! Gridano i lavoratori…macchè…quei morti di fame RECLAMANO LA RESTITUZIONE DELLA SECONDA TRANCHE, scoppia il panico in azienda, la gente corre in banca a verificare che non sia stata sottratta la seconda parte dello stipendio con la paura (fondata ahinoi!) di non vederlo più…gli sventurati che hanno conti bancari in istituti creditizi dello stesso circuito della banca erogante vedono stornarsi dal conto metà stipendio.
Mentre a Pistoia temiamo che la ns prima tranche di agosto, non arrivata fino alla fine di settembre-inizi ottobre 09, fosse stata erogata x "sbaglio" ad altre sedi....intanto noi protestiamo presso il comune, la provincia e in regione.
Noi, solo qui a Pistoia 560 operatori siamo in preda alla disperazione, lasciati allo sbando totale, pignoramenti, sfratti,esaurimenti nervosi ect ect....
Siamo all’ euforia paradossa. Stesse tecniche, stesso immobilismo industriale. I vertici (sia vecchi che nuovi), latitano. Nessuno presenta un piano industriale decente, le sedi dei call-center sono abbandonate al loro destino. La produttività non interessa più, nessuno fustiga più nessuno per attivare contratti o realizzare contatti utili. Le “code” dei servizi inbound e le rese giornaliere non interessano più. Anzi…azzerando la produttività si riuscirà al più presto dapprima a dimostrare l’ inutilità di molti lavoratori, e quindi licenziarli, ed in seguito si potrà continuare con l’ allegra gestione fino alla scadenza dei termini che solleveranno i vertici dalle responsabilità verso l’ azienda. Nel call-center di Monza, dove girano ricche commesse, lo scandalo è davanti agli occhi di tutti. All’ atto dell’ insediamento della nuova proprietà, uno dei maggiori e più importanti clienti, TIM, che in passato ha fatto grandi affari con la professionalità e competenza offerta dai ragazzi di Phonemedia, richiede all’ azienda la produzione del D.U.R.C. (Documento Unico Regolarità Contributiva), per regolarizzare il contratto in essere. Nessuna risposta. TIM lo richiede ancora. Niente da fare. Il cliente lo richiede, lo richiede ancora, per un mese intero.Il documento non arriva, e TIM si trova costretta a ritirare la commessa.
Nella sede di Pistoia , sede di servizi prettamente INBOUND, TIM businness ed ENEL FANNO LO STESSO , richiedono questo santo benedetto D.u.r.c....
Nelle sedi dei call-center di tutta Italia scoppia la rabbia, la disperazione, la delusione. A Novara si assiste, a distanza
di pochi giorni, a scene di ordinaria follia e disperazione. Dapprima una donna madre di un bimbo che non ha i soldi per sfamarlo e cinque giorni dopo un disgraziato nelle medesime condizioni entrano negli uffici brandendo coltellacci da cucina e puntandoli verso gli atterriti ed incolpevoli colleghi degli uffici amministrativi e reclamando i propri soldi. Arrivano le volanti della Polizia. Ormai siamo alla follia più completa di un’ azienda che non c’è più.
A Pistoia inizia una "guerra fra poveri" minacce e insulti fra lavoratori stessi, per renderci poi finalmente conto che siamo tutti sullo stesso "Titanic", vediamo vicine le istituzioni locali, che ci aiutano fornendoci beni di prima necessita'.
A PISTOIA C'è OCCUPAZIONE DELLA SEDE CON ASSEMBLEA PERMANENTE, E MENTRE IN TUTTE LE ALTRE SEDI è ARRIVATA LA PRIMA TRANCHE DI SETTEMBRE, QUI NO....è una mossa punitiva! Addirittura non si possano piu' avere le busta paga, per poter intentare quantomeno un'azione legale....e mentre Liori passa fra le varie sedi promettendo chissa' quale futuro, A NOI NON RIMANE ALTRO CHE SPERARE CHE QUALCUNO CI COMPRI, CHE CI SALVI.... E CHE IL GOVERNO APRA GLI OCCHI E SI ACCORGA CHE ESISTIAMO ANCHE NOI PHONEMEDIA-OMEGA-AGILE
UNA TRISTE STORIA DISLOCATA NELLE SUDDETTE SEDI "EX PHONEMEDIA":
B2B Integrated Services
Trapani - Via Fardella 16
Soft4Web Srl
Vibo Valentia - Zona Industriale - Località aeroporto
Multivoice Srl: Catanzaro - Viale Magna Grecia snc
Multimedia Planet srl
Bitritto (Ba) - SS 271, Km 2,680
Answers SPA
Pistoia - Via Galileo Galilei 65
Raf spa
Casalecchio di Reno (Bo) - Via de Lavoro 85
Raf spa: Novara - Corso Risorgimento 16
PMC OPERATIONS SRL
Via Livornese Di Sopra, 83/85 - 51013 CHIESINA UZZANESE(PT)
Raf spa
Trino V.se (NO) - Via della Repubblica 11
Raf spa
Gaglianico (Bi) - Via Cavour 68
Omnia Call Servizi Integrati srl
Ivrea - Via XXV aprile
Raf spa
Monza - Via Mentana 17/a
Raf L
Argentina - Buenos Aires , Maipu 374 2° Piso E LORO?????? CHI LI TUTELA????
Vorrei raccontarvi la nostra storia con l'aiuto dei vari articoli ritrovati sui blog, visto che a quanto pare, siamo i nuovi fantasmi, il governo dice che la crisi è ormai superata e guardacaso le reti mediaset non danno risalto come dovrebbero alla nostra GRAVISSIMA situazione.
La società Phonetika nasce a Novara nella lungimirante (?) mente del Dr. Fabrizio Cazzago da Barengo,
che dottore poi non è, in quanto semplice geometra, nel 2002 nella città di Novara.
Circa 300 operatori affollano un call-center multiservizio situato quasi nel centro dell’ importante capoluogo piemontese.
Nel giro di pochi anni, Phonemedia, questo il nome successivamente dato all’ azienda novarese, diventa un giro d’ affari di svariati milioni.Riportiamo dal sito ufficiale :
Il Gruppo Phonemedia è leader in Italia nell’erogazione di servizi di telemarketing e Business Process Outsourcing.
In particolar modo ha sviluppato un “centre of excellence”, basato su un forte expertise e profondo know-how del mercato, grazie al quale può soddisfare qualsiasi esigenza per ogni Cliente.
Phonemedia è stata fondata nel 2002, nel 2004 entra attivamente nel mercato Latino Americano attraverso l’acquisizione di strutture e personale operativo in Argentina.
Dopo una veloce crescita ed espansione, nel 2005, è riconosciuta come leader italiano per quanto riguarda il settore dei contact center, in particolar modo nel settore Outbound.
Nel 2006 l’acquisizione della WCCR s.r.l. determina un ampliamento delle proprie strutture e risorse;
in più permette al Gruppo Phonemedia di poter consolidare la propria leadership in ambito contact center su tutto il territorio italiano.
Sempre nello stesso anno, il Gruppo Phonemedia e B-Services,società di sviluppo hardware e software innovativi su piattaforme proprietarie per progetti di E-procurament, Crm/Cati e Biometrics, integrano i rispettivi servizi dando vita a una fase di crescita congiunta che permette di offrire servizi altamente evoluti e qualificati a molteplici realtà aziendali, sfruttando al meglio tutti i principali canali di comunicazione.
Nel 2007 e 2008 continua l’ascesa del Gruppo Phonemedia nel panorama dell’outsourcing attraverso l’acquisizione di alcune società di settore come: Answers spa, Omniacall spa e Televoice spa, completandone la presenza territoriale di sedi operative e di personale rendendo il Gruppo Phonemedia
leader nei servizi Call Center e di supporto alle più importanti aziende nello sviluppo e nella gestione dell’intero
processo di Costumer Relationship Marketing.
Circa 5200 lavoratori solo sul terrritorio italiano sparsi nelle sedi di : Novara, Trino Vercellese, Biella, Monza, Bologna, Casalecchio di Reno, Pistoia, Bitritto, Bari, Catanzaro, Vibo Valentia e Trapani,
senza contare quelle in Argentina ed Albania e Romania.
INIZIA COSI' LA PROPAGANDA AZIENDALE NELLE VARIE SEDI SULLA "BELLEZZA" DI QUEST'AZIENDA DI QUANTO SIAMO FORTUNATI; IN PARTICOLARE A PISTOIA (PARLO PER ESPERIENZA PERSONALE) SI PRESENTA VERSO INIZI 2008 TALE SIG FABRIZIO CAZZAGO ACCOMPAGNATO DALL'INSEPARABILE SIG.RA BONIPERTI PER MOSTRARCI POI UN VIDEO SULLE "FRECCE TRICOLORE"; TALE SIG. CAZZAGO CI PARLA DI QUANTO SIANO PERFETTI IN VOLO, ED è QUELLO CHE IN BUONA SOSTANZA PRETENDEREBBE DA NOI COME SQUADRA: DARE RISULTATI PRECISI E OTTIMALI. PECCATO MANCHINO TOTALMENTE GLI STRUMENTI.....
La clientela Phonemedia abbraccia tutto il panorama industriale italiano, dal settore informatico e tlc a quello alimentare, dall’ energetico al bene di consumo. Telecom Italia, Enel, TIM, Wind, H3G, Vodafone, Avon, pagine bianche senza tralasciare le grosse commesse per gli enti pubblici per la fornitura di servizi inbound di prenotazione e/o consulto per la Regione Piemonte ed alcune A.S.L. piemontesi.
Già chi di finanza capisce poco si chiedeva come mai, a metà del 2008, in piena e profondissima crisi finanziaria
in tutto il mondo, il gruppo non solo non attuasse politiche conservative ma addirittura continuasse nell’ accaparramento di aziende affini e nella trasformazione dei contratti in essere di tipo collaborativo o precario in genere a contratti a tempo indeterminato (accaparramento selvaggio di fondi regionali POR ed europei e di incentivi all’ assunzione).
Ci si chiedeva come avrebbe potuto far fronte l’ azienda alla crisi mondiale incrementando, paradossalmente e spropositatamente, il libro-paga.
Ed infatti, ecco che le fondamenta cominciano a scricchiolare.
Nonostante il trattamento da nuovi schiavi del 2000 sopportato dai “produttivissimi”
lavoratori attuato dai vertici societari attraverso vessazioni, ricatti, mobbing e veri e propri lavaggi del cervello, la società entra in crisi. Senza però, si badi bene, dichiarare mai apertamente lo stato di crisi.
Senza mai proporre ai propri collaboratori “contratti di solidarietà” e strumenti analoghi volti alla salvaguardia della sopravvivenza stessa dell’ azienda.
La solfa è sempre la stessa…i clienti pagano con ritardo,
quando pagano…le commesse sono basse e sempre insufficienti…vengono spesso scaricate le responsabilità sui lavoratori improduttivi (ovviamente inquadrati a livelli scarsi rispetto alle mansioni effettive secondo il ccnl telecomunicazioni che gia' di per se è uno dei peggior contratti lavorativi aggiungo io)e sul personale preposto alla loro schiavizzazione, poco convincente nei metodi, a detta dei vertici che non ne facevano mistero alcuno nelle riunioni-farsa di tutto il 2009,
poco persuasivo e scarsamente trascinante nei confronti dei propri sottoposti nel coinvolgimento degli operatori e la responsabilizzazione verso il raggiungimento di un unico obiettivo : la produttività.
Belle chiacchiere, belle parole, nobili intenti. Solo sulla carta, come vedremo.
In conclusione, l’ azienda inizia nel dicembre 2008 a pagare gli stipendi in due tranches separate, dovrebbe essere stato una il 10 e l’ altra il 20 di ogni mese; in realta' queste 2 scadenze non vengono rispettate, Le tredicesime del 2008 arrivano circa con un mese di ritardo e manca totalmente la comunicazione fra azienda/sindacati e lavoratori.
Insomma, la solita tiritera vista e rivista con Omnia e gli altri scandali citati. Nel corso dei mesi durante tutto il 2009 la situazione non migliora. Seguono le riunioni farsa dei vertici aziendali con le consuete reprimende verso i tutor, i supervisori, i call-center manager rei di scarsa collaborazione e scarso spirito di persuasione verso gli operatori (potevano a questo punto dotarli di catene e fruste per completare la schiavizzazione !) e le famose tranches di stipendio arrivano non più il 10 ed il 20, ma in date casuali, con ritardi a volte preoccupanti anche di 10 giorni. La preoccupazione aumenta ma la dirigenza ostenta sicurezza e proclama piani di rinascita. Controcorrente e, forse ora, alla luce dei fatti.
RIPORTA IL SIG CAZZAGO: “Phonemedia è un’ azienda solida, con molto lavoro, eccellenti commesse. Però i clienti non pagano…le banche non ci fanno più credito sulle fatture creditizie…non c’è liquidità ed è totalmente inutile scioperare o protestare…in questo momento chiedo la massima collaborazione a tutti i dipendenti, sia dal punto di vista produttivo, sul quale non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia e, anzi, migliorare le rese, sia dal punto di vista della comprensione nei confronti di una dirigenza che stà facendo di tutto, e farà di tutto, affinchè la società e tutti i suoi dipendenti possano uscire quanto prima da questo periodo di depressione”
E POI? UN GIOCO DI SCATOLE CINESI, SCOPRIAMO CHE ANSWERS SPA FA CAPO PMC SRL (CAPITALE SOCIALE 20.000 EURO DI CUI VERSATI 10.000)CHE FA CAPO A TPMC EUROPE SA IN LUSSEMBURGO......
E’ l’ ennesima buffonata…il Padrone ha già deciso la sorte della sua azienda che, sull’ orlo del baratro, porterebbe grossi guai finanziari al suo inventore, che millanta crediti per 25 milioni di commesse non ancora incassate. E probabilmente ci sarebbe anche da credergli riguardo ai crediti. Non altrettanto sugli intenti di rilancio industriale e sulle dichiarazioni di amore verso la sua creatura e le oltre cinquemila persone che, col loro lavoro, gli hanno permesso l’ acquisto del villone svizzero e le svariate auto di lusso di proprietà con le quali è solito farsi vedere in Novara. Infatti, da perfetto finanziere all’ italiana dell’ ultimo ventennio chi glie lo fa fare a tirare la cinghia (la SUA cinghia, sicuramente griffata …), a correre ed affannarsi per ottenere finanziamenti, nuove commesse…inoltre chi glie lo fa fare a dannarsi per mettere in regola i sospesi che la sua creatura ha visto crescere sempre più nei confronti degli enti sindacali ed assistenziali, ai quali da tempo Phonemedia paga poco e male, pur sottraendone regolarmente le competenze dalle buste paga degli ignari lavoratori…infine chi glie lo fa fare a sbattersi per reperire i fondi necessari ai TFR dei dipendenti, anche questi ultimi in molti casi detratti dalle buste paga e mai versati, soprattutto quelli dei lavoratori che hanno sottoscritto fondi e fondini come il Telemaco, il fondo specifico per i lavoratori italiani delle telecomunicazioni. Infine ma sì…ma chi glie lo fa fare a rischiare un processo per bancarotta fraudolenta…e così comincia a frequentare i più esperti bancarottieri, i più spietati venditori di fuffa ed i più spregiudicati (spregevoli?) acquirenti di spazzatura finanziaria che questa impazzita finanza italiana abbia mai conosciuto nella sua miserrima storia…forse conosciuto ai tempi dell’ acquisizione di una delle tante scatole vuote di cui era composta Omnia Network, ovvero Omnia Call, società con sede a Motta Sant’ Anastasia, ecco apparire ancora una volta lo spazzino dell’ immondizia finanziaria, quel SEBASTIANO LIORI che abbiamo incontrato nelle vicende legate ai crack Omnia, Agile ecc.ecc……..
Sì…Fabrizio Cazzago decide di mettere nelle mani della banda LIORI la sua agonizzante Phonemedia. E lo fa consapevole di portare alla ghigliottina quel che rimane della sua invenzione, trascinando col suo destino migliaia di “schiavi” ormai sfruttati, stanchi ed inutili alla sua causa. Consapevole perché appare impossibile che egli non sappia chi è Liori. Appare incredibile che non ci sia una regia ben studiata dietro alla cessione di Phonemedia, e di tutte le società ad essa correlate, al Gruppo OMEGA SPA, che da mesi impazza nel mercato finanziario raccogliendo aziende in (presunta) difficoltà ed insulti dai lavoratori assorbiti e ridotti alla fame, che “termina” le capacità operative con operazioni chirurgiche studiate nei minimi dettagli, che immobilizza e tramortisce ciò che compra sotto forma di scritture private come fa il ragno con le sue prede. Appare impossibile che Cazzago non conoscesse la controparte acquistante. Anche perché la realtà dei fatti inchioda il geometra di Barengo alle sue responsabilità ed al suo dolo :
Perché infatti, nell’ incontro del 7 luglio al cospetto del Prefetto di Novara, incontro che sancisce l’ accaparramento di un maxifinanziamento erogato da un pool di banche egli risponde ad esplicite domande su un’ eventuale cessione dell’ azienda che : “Assolutamente no, la vendita dell’ azienda è categoricamente da escludere, al massimo ci si auspica una joint-venture con qualche grosso partner” ?
Questa è una grossissima balla. L’ ennesima e determinante nel completare il quadro della vicenda. Infatti, dai comunicati aziendali di fine luglio, si dichiara che il 3 luglio (quindi 4 giorni prima della riunione in Prefettura) sia la data della cessione di Phonemedia al gruppo Omega, ovvero sia il giorno in cui vengono siglati degli accordi di prevendita talmente meticolosi da considerarsi una vendita effettiva.
Perché Cazzago nega questa verità? Teme spionaggio industriale? Teme che qualche rampante gruppo si inserisca nella trattativa per l’ acquisto del suo maleodorante cassonetto dell’ immondizia colmo di sporcizia e cadaveri? Ma per favore…
Forse vuole ancora arraffare i fondi della regione Calabria (come da inchiesta "why not" ricordate? 12 milioni di euro che avrebbero dovuto coprire lo stipendio dei lavoratori della regione per 3…sì, avete capito bene, 3 anni)…
Oppure teme reazioni da parte delle istituzioni, dell’ opinione pubblica e dei lavoratori tutti per la cessione ad un gruppo, l’ Omega, che già da mesi sta facendo parlare di sé in ogni dove per la deprecabile acquisizione Agile e per il terrificante curriculum che accompagna i suoi sedicenti dirigenti.
“Io sono l’ alfa e l’ omega, ovvero il principio e la fine” diceva qualcuno molto più illuminato di noi. E bisogna riconoscere almeno che i manager che hanno ideato questa tristemente nota “ditta di pulizie” siano animati da grande sarcasmo…OMEGA come l’ ultima lettera dell’ alfabeto greco…
OMEGA come la fine…la fine di tutto.
OMEGA CHE ADESSO DICE DI NON SAPERE DEI DEBITI DI PHONEMEDIA....COME è POSSIBILE... SE IL SIG. CAZZAGO FABRIZIO è TUTT'ORA AZIONISTA DI MINORANZA DELLA OMEGA SPA?!?!?!?
Della gestione Omega c’è poco da dire…basta rileggere quanto scritto per la vicenda Agile. I vertici societari, nella persona di Liori (sempre lui!) si intravedono nella sede novarese i primi di settembre. Immediatamente vengono sospesi i pagamenti degli stipendi, la solita tecnica aguzzina già vista. I primi di settembre, nelle sedi del Nord Italia, succede una cosa che definire grottesca è dir poco…vengono accreditate per sbaglio a qualche lavoratore, nel giro di un paio di giorni, dalla banca di Omega, entrambe le tranches relative alle competenze di agosto. Miracolo ! Gridano i lavoratori…macchè…quei morti di fame RECLAMANO LA RESTITUZIONE DELLA SECONDA TRANCHE, scoppia il panico in azienda, la gente corre in banca a verificare che non sia stata sottratta la seconda parte dello stipendio con la paura (fondata ahinoi!) di non vederlo più…gli sventurati che hanno conti bancari in istituti creditizi dello stesso circuito della banca erogante vedono stornarsi dal conto metà stipendio.
Mentre a Pistoia temiamo che la ns prima tranche di agosto, non arrivata fino alla fine di settembre-inizi ottobre 09, fosse stata erogata x "sbaglio" ad altre sedi....intanto noi protestiamo presso il comune, la provincia e in regione.
Noi, solo qui a Pistoia 560 operatori siamo in preda alla disperazione, lasciati allo sbando totale, pignoramenti, sfratti,esaurimenti nervosi ect ect....
Siamo all’ euforia paradossa. Stesse tecniche, stesso immobilismo industriale. I vertici (sia vecchi che nuovi), latitano. Nessuno presenta un piano industriale decente, le sedi dei call-center sono abbandonate al loro destino. La produttività non interessa più, nessuno fustiga più nessuno per attivare contratti o realizzare contatti utili. Le “code” dei servizi inbound e le rese giornaliere non interessano più. Anzi…azzerando la produttività si riuscirà al più presto dapprima a dimostrare l’ inutilità di molti lavoratori, e quindi licenziarli, ed in seguito si potrà continuare con l’ allegra gestione fino alla scadenza dei termini che solleveranno i vertici dalle responsabilità verso l’ azienda. Nel call-center di Monza, dove girano ricche commesse, lo scandalo è davanti agli occhi di tutti. All’ atto dell’ insediamento della nuova proprietà, uno dei maggiori e più importanti clienti, TIM, che in passato ha fatto grandi affari con la professionalità e competenza offerta dai ragazzi di Phonemedia, richiede all’ azienda la produzione del D.U.R.C. (Documento Unico Regolarità Contributiva), per regolarizzare il contratto in essere. Nessuna risposta. TIM lo richiede ancora. Niente da fare. Il cliente lo richiede, lo richiede ancora, per un mese intero.Il documento non arriva, e TIM si trova costretta a ritirare la commessa.
Nella sede di Pistoia , sede di servizi prettamente INBOUND, TIM businness ed ENEL FANNO LO STESSO , richiedono questo santo benedetto D.u.r.c....
Nelle sedi dei call-center di tutta Italia scoppia la rabbia, la disperazione, la delusione. A Novara si assiste, a distanza
di pochi giorni, a scene di ordinaria follia e disperazione. Dapprima una donna madre di un bimbo che non ha i soldi per sfamarlo e cinque giorni dopo un disgraziato nelle medesime condizioni entrano negli uffici brandendo coltellacci da cucina e puntandoli verso gli atterriti ed incolpevoli colleghi degli uffici amministrativi e reclamando i propri soldi. Arrivano le volanti della Polizia. Ormai siamo alla follia più completa di un’ azienda che non c’è più.
A Pistoia inizia una "guerra fra poveri" minacce e insulti fra lavoratori stessi, per renderci poi finalmente conto che siamo tutti sullo stesso "Titanic", vediamo vicine le istituzioni locali, che ci aiutano fornendoci beni di prima necessita'.
A PISTOIA C'è OCCUPAZIONE DELLA SEDE CON ASSEMBLEA PERMANENTE, E MENTRE IN TUTTE LE ALTRE SEDI è ARRIVATA LA PRIMA TRANCHE DI SETTEMBRE, QUI NO....è una mossa punitiva! Addirittura non si possano piu' avere le busta paga, per poter intentare quantomeno un'azione legale....e mentre Liori passa fra le varie sedi promettendo chissa' quale futuro, A NOI NON RIMANE ALTRO CHE SPERARE CHE QUALCUNO CI COMPRI, CHE CI SALVI.... E CHE IL GOVERNO APRA GLI OCCHI E SI ACCORGA CHE ESISTIAMO ANCHE NOI PHONEMEDIA-OMEGA-AGILE
UNA TRISTE STORIA DISLOCATA NELLE SUDDETTE SEDI "EX PHONEMEDIA":
B2B Integrated Services
Trapani - Via Fardella 16
Soft4Web Srl
Vibo Valentia - Zona Industriale - Località aeroporto
Multivoice Srl: Catanzaro - Viale Magna Grecia snc
Multimedia Planet srl
Bitritto (Ba) - SS 271, Km 2,680
Answers SPA
Pistoia - Via Galileo Galilei 65
Raf spa
Casalecchio di Reno (Bo) - Via de Lavoro 85
Raf spa: Novara - Corso Risorgimento 16
PMC OPERATIONS SRL
Via Livornese Di Sopra, 83/85 - 51013 CHIESINA UZZANESE(PT)
Raf spa
Trino V.se (NO) - Via della Repubblica 11
Raf spa
Gaglianico (Bi) - Via Cavour 68
Omnia Call Servizi Integrati srl
Ivrea - Via XXV aprile
Raf spa
Monza - Via Mentana 17/a
Raf L
Argentina - Buenos Aires , Maipu 374 2° Piso E LORO?????? CHI LI TUTELA????
sabato 14 novembre 2009
LA VERGOGNA DI PISTOIA - GUERRA FRA POVERI....FORSE
QUESTI CHE VI RIPORTO SONO ALCUNI POST CHE IO RITENGO GRAVISSIMI:
8706
x quelli che occupano a Pistoia Says:
Novembre 13th, 2009 at 5:33 am
x quelli che occupano a Pistoia: scusate la domanda, ma fino a quando pensate di continuare l’occupazione?
non rispondete “finchè non arriva la prima tranche di settembre” perchè sarebbe già stata accreditata se non
ci fosse l’occupazione della sede ma solo uno sciopero a cui può aderire chi vuole. Ringrazio anticipatamente
chi vorrà rispondermi
8707
da pt Says:
Novembre 13th, 2009 at 5:51 am
x post 8706
perchè nn vieni direttamente in azienda a chiederlo, siamo tutti qui ad aspettarti
8711
X da pt Says:
Novembre 13th, 2009 at 6:07 am
GRANDE, RISPOSTA ESATTA.
8733
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:19 am
no io nell call center di pistoia ci vengo solo per lavorare (come operatrice enel)
e fino a quando non mi sarà consentito di lavorare non ci metterò piede,
ma state sicuri che non vi durerà a lungo perchè gli operatori che vogliono riprendere
il lavoro si stanno già muovendo presso chi comanda là dentro. quando a causa del vostro comportamento dovrete
rispondere non solo del mancato arrivo degli stipendi che stanno arrivando in tutte le sedi meno che a Pistoia
ma anche della perdita delle commesse riderete meno. SPERO CHE VI MANDINO LA POLIZIA CON I MANGANELLI
e vi assicuro che non sono la sola a pensarla così. sarete presto chiamati a assumervi le vostre responsabilità
statene certi…ci stiamo organizzando!!
8735
X DA PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:23 am
MA NON TI VERGOGNI NEMMENO DI QUELLO CHE SCRIVI??????????????????
MA GUARDA CHE QUELLI SONO LI ANCHE PER TE IDIOTA,TE SEI COME CERTI MIEI COLLEGHI……RIMBAMBITA DALLE PAROLE FALSE.
LA POLIZIA CON I MANGANELLI VERRA’ DA TE NON DA LORO CHE COMBATTONO ANCHE X SCEME COME TE.novara
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:25 am
quando dopo la perdita della commessa enel tutti gli operatori
(quelli che attualmente sono a casa senza stipendio e quelli in mutua)
si accorgeranno che non potranno tornare al lavoro perchè la commessa è
persa a causa della vostra occupazione e che gli stipendi non li vedranno mai
più tranche o non tranche allora vedrete che bel trattamento vi verrà riservato…
io dico che per parecchio tempo non metterete piede fuori dalle vostre case
8737
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:30 am
vi dico solo una cosa a voi che occupate la sede di pistoia:
ormai tutti gli operatori sono al corrente delle minaccia di omega di non mandarci
gli stipendi se non cessa l’occupazione se entro la fine della prossima settimana non ci verrà
accreditata la prima tranche di settembre vi vedrete arrivare in sede un bel gruppo di persone,
sicuramente molte di più di quanti siete voi là dentro e vi assicuro che non sarà una visita piacevole
8738
X DA PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:31 am
VISTO CHE LA SAI COSI’ LUNGA METTI LA TUA FIRMA, TANTO SAREMMO NOI CHE DOBBIAMO TEMERE QUALCOSA.
LE COMMESSE HANNO TUTTE SCADENZA E ENEL NON E’ DA MENO, NON PENSERAI MICA CHE SI CONTINUA A LAVORARE?
TUTTE LE SEDI AVRANNO DRASTICI TAGLI SE NON ADDIRITTURA LA CHIUSURA TOTALE,MA TI AGGIORNI O NO?
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:35 am
e non iniziate a dire cazzate tipo che sono una di omega ve
lo dico una e una sola volta SONO UNA OPERATRICE che ha una figlia da mantenere e un mutuo da pagare.
ormai siamo in tanti a esserci rotti i coglioni della vostra occupazione.
Liberate la sede e lasciate liberi gli operatori di scegliere se scioperare o lavorare.
sta per finire la paziaenza di noi operatori e anche di qualcun’altro in sede molto più in alto di noi
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:40 am
cretina le commesse scadono quando è previsto che scadano ma poi se ci sono le condizioni vengono rinnovate. se a causa vostra perdiamo enel adesso la perderemo per sempre.
la vostra è una occupazione fascista perchè imposta da voi a tutti anche a chi non è d’accordo con voi.cmq la finisco qui tanto tra pochi giorni verrete buttati fuori da là dentro dove siete e nel modo peggiore possibile
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:40 am
cretina le commesse scadono quando è previsto che scadano ma poi se ci sono le condizioni vengono rinnovate.
se a causa vostra perdiamo enel adesso la perderemo per sempre.
la vostra è una occupazione fascista perchè imposta da voi a tutti anche
a chi non è d’accordo con voi.cmq la finisco qui tanto tra pochi giorni verrete buttati fuori
da là dentro dove siete e nel modo peggiore possibile
8744
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:41 am
x Chi ci minaccia di inviarci le squadracce. Non rompete il cazzo o qualcuno ci rimettera’
la pelle. Se volerte lavorare avete a disposizione le strade di Firenze di notte, bagascie che non siete altro.
Non provate mai piu’ a intimidirci. Portateci Liori, sempre che ci riuscite.
ma se ripartitremo ti giuro che a voi della Cisl verro’ personalmente a cercarvi per sputarvi in faccia.
Come Cazzo vi permettete ????
8745
OCCASIONE PER EX PHONEMEDIA Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:42 am
OCCASIONE PER OPERATORI EX PHONEMEDIA
Cazzago sta assumendo per un nuovo call center a borgomanero.
se avete voglia di prendere lo stipendio una volta ogni tanto e i
non aveer i contributi versati che è sempre emglio di come lavoriamo oggi) accorrete numerosi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
8746
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:45 am
n ultima cosa, state tranquilli quando uscirete da là dentro e nessuno
dei 560 operatori potrà rientrare a lavorare perchè la commessa enel sarà
persa e oltre a questo nessuno avrà ricevuto neanche lo stipendio di settembre (per non parlare di ottobre)
allora vedrete che bella accoglienza vi sarà riservata….iniziate a preparare le gambe per scappare da là dentro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
8747
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:45 am
x 8743 . Evidentemente il call center per te era l’ultima spiaggia data l’enrome limitatezza
del tuo cervello. Enel va da chi gli conviene , indipendentemente dalla tua presunta capacita’.
Colui che ci fara’ riaprire potrebbe portarci meglio che Enel. Se hai problemi con la lampadina che illumina il tuo cevello
chiama l’800 900 800 o mandagli un fax!
Ora capisco perche’ le cose non andavano ma si sa,
quado si e’ impegnati a sbocchinare con l’ingoi i capi e le SV decerebrate poi accadono queste cose !!
8748
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:47 am
BARCOLLO MA NON MOLLO. CISL E LIORI , Tutta una LURIDA FAMIGGHIA !!
8749
x alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:48 am
ah ah ah ah ah senti chi parla quello che ha lavorato fino al giorno prime dell’occupazione
per pararsi il culo e che ha deciso di fare il rivoluzionario solo da quando non è stato più possibile
entrare nel callcenter per lavorare… BUFFONE BUFFONE BUFFONE BUFFONE un milione di volte BUFFONEEEEEEEEE!!!!!!!!
8750
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:49 am
Almeno io ci sono arrivato perche’ un cervello ce l’ho.
Te al massimo potrai fare le seghe ai settantenni di Prato, zoccola !
SAPPIATE CHE SE AVVERRANNO ATTACCHI AL GRUPPO DI LAVORATORI CHE STA' OCCUPANDO LA SEDE DI PISTOIA IN VIA GALILEI 65, VERRANNO FATTE LE DOVUTE DENUNCE ALLE ISTITUZIONI
8706
x quelli che occupano a Pistoia Says:
Novembre 13th, 2009 at 5:33 am
x quelli che occupano a Pistoia: scusate la domanda, ma fino a quando pensate di continuare l’occupazione?
non rispondete “finchè non arriva la prima tranche di settembre” perchè sarebbe già stata accreditata se non
ci fosse l’occupazione della sede ma solo uno sciopero a cui può aderire chi vuole. Ringrazio anticipatamente
chi vorrà rispondermi
8707
da pt Says:
Novembre 13th, 2009 at 5:51 am
x post 8706
perchè nn vieni direttamente in azienda a chiederlo, siamo tutti qui ad aspettarti
8711
X da pt Says:
Novembre 13th, 2009 at 6:07 am
GRANDE, RISPOSTA ESATTA.
8733
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:19 am
no io nell call center di pistoia ci vengo solo per lavorare (come operatrice enel)
e fino a quando non mi sarà consentito di lavorare non ci metterò piede,
ma state sicuri che non vi durerà a lungo perchè gli operatori che vogliono riprendere
il lavoro si stanno già muovendo presso chi comanda là dentro. quando a causa del vostro comportamento dovrete
rispondere non solo del mancato arrivo degli stipendi che stanno arrivando in tutte le sedi meno che a Pistoia
ma anche della perdita delle commesse riderete meno. SPERO CHE VI MANDINO LA POLIZIA CON I MANGANELLI
e vi assicuro che non sono la sola a pensarla così. sarete presto chiamati a assumervi le vostre responsabilità
statene certi…ci stiamo organizzando!!
8735
X DA PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:23 am
MA NON TI VERGOGNI NEMMENO DI QUELLO CHE SCRIVI??????????????????
MA GUARDA CHE QUELLI SONO LI ANCHE PER TE IDIOTA,TE SEI COME CERTI MIEI COLLEGHI……RIMBAMBITA DALLE PAROLE FALSE.
LA POLIZIA CON I MANGANELLI VERRA’ DA TE NON DA LORO CHE COMBATTONO ANCHE X SCEME COME TE.novara
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:25 am
quando dopo la perdita della commessa enel tutti gli operatori
(quelli che attualmente sono a casa senza stipendio e quelli in mutua)
si accorgeranno che non potranno tornare al lavoro perchè la commessa è
persa a causa della vostra occupazione e che gli stipendi non li vedranno mai
più tranche o non tranche allora vedrete che bel trattamento vi verrà riservato…
io dico che per parecchio tempo non metterete piede fuori dalle vostre case
8737
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:30 am
vi dico solo una cosa a voi che occupate la sede di pistoia:
ormai tutti gli operatori sono al corrente delle minaccia di omega di non mandarci
gli stipendi se non cessa l’occupazione se entro la fine della prossima settimana non ci verrà
accreditata la prima tranche di settembre vi vedrete arrivare in sede un bel gruppo di persone,
sicuramente molte di più di quanti siete voi là dentro e vi assicuro che non sarà una visita piacevole
8738
X DA PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:31 am
VISTO CHE LA SAI COSI’ LUNGA METTI LA TUA FIRMA, TANTO SAREMMO NOI CHE DOBBIAMO TEMERE QUALCOSA.
LE COMMESSE HANNO TUTTE SCADENZA E ENEL NON E’ DA MENO, NON PENSERAI MICA CHE SI CONTINUA A LAVORARE?
TUTTE LE SEDI AVRANNO DRASTICI TAGLI SE NON ADDIRITTURA LA CHIUSURA TOTALE,MA TI AGGIORNI O NO?
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:35 am
e non iniziate a dire cazzate tipo che sono una di omega ve
lo dico una e una sola volta SONO UNA OPERATRICE che ha una figlia da mantenere e un mutuo da pagare.
ormai siamo in tanti a esserci rotti i coglioni della vostra occupazione.
Liberate la sede e lasciate liberi gli operatori di scegliere se scioperare o lavorare.
sta per finire la paziaenza di noi operatori e anche di qualcun’altro in sede molto più in alto di noi
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:40 am
cretina le commesse scadono quando è previsto che scadano ma poi se ci sono le condizioni vengono rinnovate. se a causa vostra perdiamo enel adesso la perderemo per sempre.
la vostra è una occupazione fascista perchè imposta da voi a tutti anche a chi non è d’accordo con voi.cmq la finisco qui tanto tra pochi giorni verrete buttati fuori da là dentro dove siete e nel modo peggiore possibile
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:40 am
cretina le commesse scadono quando è previsto che scadano ma poi se ci sono le condizioni vengono rinnovate.
se a causa vostra perdiamo enel adesso la perderemo per sempre.
la vostra è una occupazione fascista perchè imposta da voi a tutti anche
a chi non è d’accordo con voi.cmq la finisco qui tanto tra pochi giorni verrete buttati fuori
da là dentro dove siete e nel modo peggiore possibile
8744
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:41 am
x Chi ci minaccia di inviarci le squadracce. Non rompete il cazzo o qualcuno ci rimettera’
la pelle. Se volerte lavorare avete a disposizione le strade di Firenze di notte, bagascie che non siete altro.
Non provate mai piu’ a intimidirci. Portateci Liori, sempre che ci riuscite.
ma se ripartitremo ti giuro che a voi della Cisl verro’ personalmente a cercarvi per sputarvi in faccia.
Come Cazzo vi permettete ????
8745
OCCASIONE PER EX PHONEMEDIA Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:42 am
OCCASIONE PER OPERATORI EX PHONEMEDIA
Cazzago sta assumendo per un nuovo call center a borgomanero.
se avete voglia di prendere lo stipendio una volta ogni tanto e i
non aveer i contributi versati che è sempre emglio di come lavoriamo oggi) accorrete numerosi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
8746
x da PT Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:45 am
n ultima cosa, state tranquilli quando uscirete da là dentro e nessuno
dei 560 operatori potrà rientrare a lavorare perchè la commessa enel sarà
persa e oltre a questo nessuno avrà ricevuto neanche lo stipendio di settembre (per non parlare di ottobre)
allora vedrete che bella accoglienza vi sarà riservata….iniziate a preparare le gambe per scappare da là dentro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
8747
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:45 am
x 8743 . Evidentemente il call center per te era l’ultima spiaggia data l’enrome limitatezza
del tuo cervello. Enel va da chi gli conviene , indipendentemente dalla tua presunta capacita’.
Colui che ci fara’ riaprire potrebbe portarci meglio che Enel. Se hai problemi con la lampadina che illumina il tuo cevello
chiama l’800 900 800 o mandagli un fax!
Ora capisco perche’ le cose non andavano ma si sa,
quado si e’ impegnati a sbocchinare con l’ingoi i capi e le SV decerebrate poi accadono queste cose !!
8748
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:47 am
BARCOLLO MA NON MOLLO. CISL E LIORI , Tutta una LURIDA FAMIGGHIA !!
8749
x alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:48 am
ah ah ah ah ah senti chi parla quello che ha lavorato fino al giorno prime dell’occupazione
per pararsi il culo e che ha deciso di fare il rivoluzionario solo da quando non è stato più possibile
entrare nel callcenter per lavorare… BUFFONE BUFFONE BUFFONE BUFFONE un milione di volte BUFFONEEEEEEEEE!!!!!!!!
8750
alter Says:
Novembre 13th, 2009 at 7:49 am
Almeno io ci sono arrivato perche’ un cervello ce l’ho.
Te al massimo potrai fare le seghe ai settantenni di Prato, zoccola !
SAPPIATE CHE SE AVVERRANNO ATTACCHI AL GRUPPO DI LAVORATORI CHE STA' OCCUPANDO LA SEDE DI PISTOIA IN VIA GALILEI 65, VERRANNO FATTE LE DOVUTE DENUNCE ALLE ISTITUZIONI
venerdì 13 novembre 2009
STORIA ALL'ITALIANA
TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 245 di Giovedì 12 novembre 2009
INTERPELLANZE URGENTI
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
i dati pubblicati recentemente dall'Ocse dipingono un'immagine apparentemente molto positiva dello stato dell'economia italiana a questo punto della crisi. Ma l'indicatore mostra i punti di svolta del ciclo stimati con riferimento all'output gap, cioè alla deviazione del livello dell'attività economica dal livello consistente con il pieno impiego. Dunque, può migliorare semplicemente perché è peggiorata la stima degli effetti della crisi sulla crescita di medio periodo. E per l'Italia la caduta del tasso di crescita potenziale nel 2010 è più ampia rispetto ad altri Paesi;
la crisi economica che ha colpito il Paese pesa ora soprattutto sul mondo del lavoro: nel nostro Paese il tasso di disoccupazione da gennaio a settembre 2009 è salito dal 6,8 per cento al 7,4 per cento, ed esso continuerà a salire nei prossimi mesi perché la reazione del mercato del lavoro si muove con ritardo rispetto al ciclo economico;
dall'inizio dell'anno ad ottobre sono state richieste 716 milioni di ore di cassa integrazione, più che quadruplicate rispetto al 2008. Ad ottobre il dato di crescita della cassa integrazione rispetto all'anno precedente è del 322 per cento e del 419 per cento per la sola ordinaria. Le domande di disoccupazione supereranno nell'anno in corso - secondo le previsioni dei sindacati - il numero di un milione per la prima volta in Italia;
innumerevoli sono le aziende in crisi, innumerevoli i licenziamenti che da mesi e mesi attanagliano migliaia di lavoratori in una situazione precaria e disperata; migliaia di famiglie che si ritrovano in brevissimo tempo senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e, soprattutto, senza un motivo valido al quale attribuire il nuovo stato di disoccupazione;
tra tante aziende in fallimento e in chiusura due sono all'ordine del giorno delle cronache di questi giorni: la multinazionale Mahle e la società Eutelia;
la multinazionale tedesca Mahle è presente in Italia con cinque stabilimenti: la Mahle Componenti Motori Italia, di La Loggia, che produce pistoni ed impiega 350 lavoratori; la fonderia di Saluzzo, che ne vede impiegati 250: la Glacier Vanderwell Italy, sita a Gardolo (Trento) e specializzata nella produzione di cuscinetti, che impiega 317 persone; la Mahle Filtrazione Industriale (ex Amalfiter), alle cui dipendenze lavorano 30 dipendenti dediti alla produzione di elementi filtranti, e la Mahle di Volvera (Torino), specializzata in valvole;
l'impegno della multinazionale Mahle a Volvera è iniziato nel 1998, dopo l'acquisto di una quota di capitale della Cica con lo scopo di farne uno stabilimento di punta del gruppo. Negli anni successivi lo stabilimento di Volvera è arrivato a produrre sino a sei milioni di valvole; il declino dello stabilimento ha avuto inizio nel 2004, con la decisione di trasferire la produzione in una nuova fabbrica, ubicata in Polonia; tale scelta, però, è stata accompagnata dalla promessa di sostituire tale attività con una più remunerativa;
le promesse, però, non sono state mai mantenute perché dal 2004 in poi le competenze dello stabilimento di Volvera sono andate sempre più dequalificandosi; si è provveduto poi a fondere la Mahle Valvole con l'unità commerciale della Mahle Valve Train Italia, che comprava altri tipi di prodotto degli stabilimenti Mahle nel mondo per rivenderli a Fiat;
nel 2006 è uscito definitivamente dall'azienda anche il vecchio proprietario ed il gruppo dirigente della Mahle Italia ne ha approfittato per svuotare lo stabilimento di Volvera della funzione chiave del commerciale, che veniva trasferito dall'Italia alla Germania. A tale decisione ha fatto riscontro l'indisponibilità dei vecchi clienti di comprare i prodotti della Mahle Valve Train Italia, stante il nuovo costoso packaging e il ricarico di prezzo aggiuntivo imposto dalla Germania;
nel 2008 la produzione di valvole di primo impianto si è ridotta al 30 per cento del totale delle vendite, mentre la restante parte è stata sostituita da ordini della Mahle Aftermarket GmbH, la criticità della situazione si è acuita con l'avvio della crisi internazionale, che ha spinto il gruppo a intraprendere una politica di riduzione dei costi, la quale prevedeva in un primo momento la diminuzione dei magazzini e della capacità produttiva, ed infine dei posti di lavoro; il sindacato e la direzione avevano intrapreso, a questo scopo, una lunga trattativa che aveva portato alla definizione di un piano industriale basato sul dimezzamento dei volumi di vendita; il piano prevedeva la messa in mobilità di quei lavoratori che, con la cassa integrazione, avrebbero raggiunto la pensione, e la disponibilità, per gli altri, ad effettuare dei distacchi presso lo stabilimento di La Loggia (in caso di loro necessità); era inoltre prevista la stipula di un contratto di solidarietà, con orario di lavoro per tutti i lavoratori rimasti; al momento della firma dell'accordo si è invece creata una rottura tra le parti a causa dell'annuncio del presidente Mahle Italia di presentare la procedura di cessazione dell'attività;
la Mahle di Volvera quindi chiuderà, licenziando 94 dipendenti. È la seconda multinazionale che la crisi spinge ad abbandonare Torino. Nel mese di giugno 2009 era toccato alla Dormer di Givoletto, azienda dell'indotto automotive di proprietà della svedese Sandvik, un altro centinaio di posti di lavoro persi. Trattative sono in corso con i sindacati per la Cma Canavera di Rocca Canavese, multinazionale Usa con 102 dipendenti in provincia di Torino, che ha annunciato la chiusura;
altra azienda fortemente in crisi (perlomeno apparentemente), è la società Eutelia-Agile spa che, nel corso degli anni, si è resa protagonista, tra l'altro, di vicende legate al fenomeno che potremmo definire «imprenditoria truffaldina»: cessioni lampo di intere aziende, trasformazioni da spa ad srl, manovre economico-finanziarie di assai dubbia natura;
a seguito della cessione della società Eutelia spa alla Agile srl, circa 2000 dipendenti sono costretti a vivere in condizioni lavorative insostenibili: stipendi non pagati, piano aziendale inesistente e mancanza di confronto con i lavoratori sono solo alcuni degli ingredienti oramai tristemente noti di realtà aziendali deviate purtroppo sempre più diffuse nel nostro Paese;
la storia dell'azienda è assai complessa: nel 1998 Eutelia nasce come Plug IT, un internet service provider locale; nel 2003-2004 Plug IT acquisisce Edisontel e dalla fusione delle due aziende nasce ufficialmente Eutelia spa; nel 2005 Eutelia acquisisce l'80 per cento di Nts-Freedomland, società quotata al nuovo mercato ed operante nel settore dei media e di internet ed il 71,5 per cento della piemontese Noicom, operatore di telecomunicazioni del nord-ovest; nel 2006 Eutelia entra nel mercato dell'information technology acquisendo le consociate italiane di Getronix (già Olivetti) e Bull. Aziende IT con un notevole bagaglio di competenze e professionalità, nonché circa 260 milioni di euro di commesse: questi ultimi acquisti sono avvenuti a quel che pare agli interroganti con l'esclusiva logica dell'insourcing e del taglio dei costi; nel 2007 Eutelia acquista C3 e Alpha Telecom del gruppo Tele2 e diventa rispettivamente leader italiano nei servizi e nelle soluzioni ITC e nella distribuzione di servizi telefonici prepagati in ben 11 paesi europei; nel mese di gennaio 2008, Eutelia, entra in Mobyland, nuovo operatore mobile polacco; nel mese di aprile dello stesso anno Eutelia richiede la cassa integrazione per 772 unità, dopo la contrattazione sindacale ottiene «contratti di solidarietà» per 2.200 lavoratori con possibilità di riduzione del 37 per cento delle ore lavorative a partire dal 1o luglio dello stesso anno; il 21 maggio 2008, un'ispezione della guardia di finanza finalizzata a verificare presunte irregolarità per decine di milioni di euro, ha portato il pubblico ministero ad emettere 10 avvisi di garanzia alcuni dei quali per associazione a delinquere, frode fiscale e falso in bilancio; nel settembre 2008 Eutelia sottoscrive un contratto di affitto con due liquidatori di Eda - Enterprise digital architets -, società di software che gestisce la rete speciale del Ministero dell'interno e viene usata dalla polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri, con un portafoglio ordini da 220 milioni di euro. Due mesi dopo Eda viene dichiarata fallita dal tribunale ed il curatore fallimentare revoca il contratto di affitto perché presenta un canone troppo basso e dopo una gara l'affitto passa alla società Vitrociset, della famiglia Crociani, che paga 1,2 milioni di euro cioè sei volte quello che avrebbe dovuto pagare Eutelia;
in data 7 gennaio 2009, la società Eutelia spa, a seguito dell'incontro con le organizzazioni sindacali delle categorie metalmeccanici privati e telecomunicazioni presso il ministero dello sviluppo economico, dichiara esuberi strutturali per circa 2300 addetti nell'intera azienda, individuandoli come «perimetro Information Technology», cosiddetto «perimetro IT»;
nel maggio 2009 Eutelia avvia, senza confrontarsi al tavolo del ministero dello sviluppo economico, una procedura di trasferimento di ramo d'azienda IT per 1986 dipendenti ad una sua controllata lucana: Agile srl, azienda con 100 dipendenti e con un capitale sociale di 96.000 euro;
in data 3 giugno 2009 viene nominato legale rappresentante nonché presidente del consiglio di amministrazione di Eutelia spa il dottor Pizzichi Leonardo, già presidente del collegio sindacale dell'istituto di credito Monte dei paschi di Siena;
il 15 giugno 2009 Eutelia, pur convocata al tavolo di crisi del ministero dello sviluppo economico, insieme alle regioni interessate e le organizzazioni sindacali, non si presenta invocando ragioni di procedura in quanto società quotata in borsa valori ma nel contempo procede alla cessione di ramo d'azienda per 2160 dipendenti e contemporaneamente cede le sue quote a Omega; nella stessa data del 15 giungo 2009, infatti, risulta che con scrittura privata autenticata Eutelia trasferiva il ramo d'azienda It - comprensivo di circa 2160 dipendenti - ramo derivante dalle acquisizioni e successive fusioni in Eutelia spa di Getronics spa, Bull Italia spa e P.c. Station spa nell'anno 2006/2007; lo stato patrimoniale allegato all'atto di cessione evidenzia, tra le altre voci contabili, il passaggio ad Agile srl sia dell'intero ammontare del fondo di trattamento di fine rapporto relativo ai dipendenti trasferiti, sia dei debiti tributari di titolarità del cedente;
in data 15 giugno 2009 la società Agile srl, di proprietà al 100 per cento di Eutelia spa trasferiva la proprietà delle quote componenti il capitale sociale di euro 96.000,00 alla società Omega spa con sede legale in Roma viale Liegi, 44;
in data 15 giugno 2009 viene nominato amministratore unico il dottor Claudio Marcello Massa, già procuratore e legale rappresentante della società Omega spa;
il 9 luglio 2009, l'amministratore delegato di Agile e di Omega presenta, a parole, un progetto di «rete d'impresa» unitamente a Omnia Network; intanto Agile non riesce a rispondere a nuovi bandi di gara perché a quel che consta agli interpellanti non in possesso del documento unico di regolarità contributiva (Durc);
il 30 luglio 2009, da un comunicato sindacale si apprende che Omega assorbe un consorzio di 16 aziende e le società Phonemedia e Videonline 2, costituendo un gruppo di 8.206 dipendenti, di cui 6.239 a tempo pieno e che è controllata dalla Libeccio Srl, controllata a sua volta da due fondi mobiliari inglesi: Anglo corporate Management Ltd e Rest Form Ltd intanto Omnia network viene messa in liquidazione e si tira fuori dal progetto di «rete d'imprese»;
il 5 agosto 2009 Sebastiano Liori si dimette dalla carica di consigliere di amministrazione e vice presidente di Omnia network;
il 31 agosto Omnia network cede le partecipazioni delle controllate Omnia service center, Omnia group service e Vox2Web ai suoi dirigenti attraverso Alba Rental srl;
consta altresì agli interpellanti che in data 3 settembre 2009 l'amministratore unico di Agile s.r.l. dottor Claudio Marcello Massa, attraverso la e-mail aziendale - OS 01/2009 comunica a tutti i dipendenti che con i tempi tecnici di legge si stanno perfezionando le fusioni deliberate il 31 luglio 2009 che porteranno quale holding del gruppo il soggetto giuridico derivante dalle fusioni di Libeccio, Theia, Omega ed Agile. Parallelamente alle operazioni societarie, si procede ad una ristrutturazione generale organizzativa, in capo alla holding, che avrà impatto a cascata su tutte le società;
in data 22 ottobre 2009, la direzione di Agile srl ha comunicato, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori che «stante il carattere strutturale delle eccedenze di personale non essendo allo stato prevedibile un incremento delle commesse e non essendo ipotizzabili soluzioni alternative al licenziamento quali la cassa integrazione guadagni ed i contratti di solidarietà» procede alla riduzione del personale di ben 1.192 unità su 1.880 -:
se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti suddetti;
quali iniziative intenda assumere il Governo, nell'ambito della sua attività di tutela del sistema produttivo e industriale italiano e della professionalità dei lavoratori, per salvaguardare lo stabilimento Mahle di Volvera, il quale, oltre a non essere mai stato costretto a ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, è l'unico in grado di produrre con alto valore aggiunto;
quali iniziative intenda assumere per far rientrare la decisione unilaterale assunta dalla direzione di Agile srl di licenziare 1.192 lavoratori;
quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo onde evitare che Eutelia, Agile, Omega e Phonemedia - aziende tutte interconnesse - possano trasferire all'estero i fondi relativi al tfr e quali tutele intendano attivare nei confronti dei 1.192 lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza soldi.
(2-00533)
«Di Pietro, Donadi, Borghesi, Cambursano, Monai, Cimadoro».
(10 novembre 2009)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dello sviluppo economico e del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
a partire dal 2003 la famiglia Landi di Arezzo, da cui nasce Eutelia spa., sostenuta da diversi istituti bancari acquisisce diverse società nel campo delle Telecomunicazioni e dell'information technology, passando da circa 50 dipendenti a 2700;
la caratteristica comune di queste acquisizioni è che sono società in gravissima crisi finanziaria e con esuberi occupazionali;
tutte le cessioni avvengono a fronte di accordi sul saldo dei debiti da parte di chi vende e/o grandi valori immobiliari e di liquidità ceduti come garanzia futura;
ad esempio le acquisizioni delle attività di information technology da parte di Bull e Getronics (multinazionali che hanno lasciato il nostro Paese), a fronte di una spesa simbolica di 1 euro, hanno portato nelle casse dell'acquirente oltre 100 milioni di euro tra liquidità e proprietà immobiliari;
secondo le organizzazioni sindacali, nel corso del tempo il comportamento ricorrente della proprietà sarebbe stato quello di agire pesantemente nei confronti dei lavoratori annullando qualsiasi relazione sindacale, mettendo in discussione tutti gli accordi precedenti e, soprattutto, adottando misure durissime sul personale. Nel corso degli ultimi due anni, numerosi sarebbero stati i licenziamenti individuali, le dimissioni, i trasferimenti. Secondo le organizzazioni sindacali sarebbero state emesse diverse sentenze ai sensi dell'articolo 28 legge 20 maggio 1970, n. 300 (denunce per comportamento antisindacale) e recuperati decine di licenziamenti e trasferimenti forzati;
a quanto consta agli interpellanti, negli ultimi due anni la proprietà avrebbe azzerato tutta la liquidità attraverso fatture e spese elevate in gran parte verso società controllate dalla famiglia Landi. La sede di maggior pregio (valore 14 milioni di euro, acquisita con Bull) sarebbe stata trasferita nella cassaforte di famiglia (Finanziaria italiana);
nel corso del 2009, nonostante la stipula dell'accordo di solidarietà che ha portato risparmi per 40 milioni di euro all'azienda al fine di evitare i licenziamenti, Eutelia ha deciso di cedere tutto il ramo information technology ad Agile (che a sua volta è stata acquisita dal gruppo Omega Massa, Liori);
l'operazione è, ad avviso degli interpellanti, la conclusione di un percorso inteso a scaricare la situazione debitoria e i costi in un perimetro societario estraneo alla famiglia Landi. Complessivamente, sarebbero circa 100 milioni di euro i debiti pendenti tra tfr, fisco, Inps e fornitori;
l'operazione di acquisizione non sembrerebbe mostrare nessuna caratteristica industriale. Dal giorno dell'acquisizione i lavoratori non hanno avuto più regolarità nel pagamento degli stipendi e dei rimborsi (oggi sono in arretrato di 3 mesi) e tutti i clienti sono stati persi per mancanza di investimenti, certificazioni dei lavoratori e pagamento dei contributi, ai sensi del documento unico di regolarità contributiva;
l'attuale proprietà di Omega sarebbe riuscita nel contempo ad acquisire altre società fino ad arrivare a oltre 10.000 dipendenti, tutti senza stipendi e con difficoltà finanziarie evidenti. L'ultimo acquisto è stato la società Phonemedia (call center di 6.000 lavoratori circa, senza stipendio da diversi mesi);
sono stati avviati, nel mese di ottobre 2009, oltre 1.200 licenziamenti da Agile. Mentre non si comprende il futuro lavorativo dei 10.000 dipendenti del gruppo. Attualmente vi è una forte mobilitazione dei lavoratori che ha portato alla quasi totale occupazione delle sedi Agile;
nel corso dell'anno 2009 sono stati diversi gli atti di sindacato ispettivo, presentati da deputati del Partito democratico, alcuni dei quali senza risposta (in particolare, n. 4-02833 primo firmatario Nannicini); ad altri la risposta del Governo è stata quella di aver istituito un tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, il cui esito è stato il solo deterioramento della situazione generale;
la notte del 10 novembre 2009 c'è stata, nei locali occupati dello stabilimento romano di Eutelia, un'irruzione di un gruppo di guardie private guidate dall'ex amministratore delegato dell'azienda Samuele Landi -:
se il Governo sia informato analiticamente della vicenda degli assetti proprietari e industriali di Eutelia/Agile, secondo quanto delineato in premessa;
se non si intenda intervenire con urgenza per preservare le attuali numerose e significative commesse pubbliche che Eutelia/Agile e Phonemedia ancora detengono;
se non si intenda agire attraverso una nuova convocazione delle parti presso la presidenza del Consiglio dei ministri, bloccando nel frattempo le procedure di mobilità, affinché si prospetti una diversa strategia industriale per Eutelia/Agile capace di salvaguardare gli assetti occupazionali e un importante gruppo in un settore strategico come quello dell'information technology.
(2-00534)
«Soro, Sereni, Damiano, Rugghia, Madia, Gatti, Bellanova, Santagata, Codurelli, Berretta, Lulli, Brandolini, Ginefra, Andrea Orlando, Miglioli, Rampi, Gnecchi, Schirru, Mosca, Boccuzzi, Mattesini, Bobba, Vico, Peluffo, Esposito, Rossomando, Colombo, Morassut, Velo, Amici, Vaccaro, Coscia, Giachetti, Bachelet, Nannicini, Ceccuzzi».
(10 novembre 2009)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
in data 13 maggio 2009 il primo firmatario del presente atto presentava un'interrogazione al ministro interpellato su «problematiche inerenti alla convenzione stipulata dall'Enac con la Sogeaal spa relativa all'ampliamento della aerostazione, della centrale tecnologica, della viabilità e del parcheggio auto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia» (n. 3-00520);
in tale interrogazione, relativamente al lungo contenzioso apertosi sulla vicenda, si metteva in rilievo come nel 2008 una commissione interna dell'Enac ad hoc istituita dall'ente avesse concluso i suoi lavori riconoscendo l'esistenza di una concessione dell'Enac in favore di Sogeaal sin dal 1995 e avesse altresì invitato l'ente a provvedere alla disposizione di uno specifico atto in tal senso, così da consentire a Sogeaal di difendersi nella causa civile intentatale da Air One (sub concessionaria di Sogeaal) davanti al tribunale di Chieti;
richiesto di sollecitare Enac ad adempiere ai suoi obblighi, il Governo, nella persona del sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti onorevole Mario Mantovani, rispondeva, nella seduta del 27 ottobre 2009, pronunciando testualmente le seguenti parole (a pagina 8 del resoconto): «Per pervenire alla risoluzione della problematica riscontrata, l'Enac ha disposto, con nota in data 21 ottobre 2009, inviata alla direzione aeroportuale di Alghero, l'adozione del provvedimento definitivo che formalizza la consegna alla Sogeaal dell'aerostazione dalla data della sua attivazione, comprendendo anche le aree sub-concesse dal gestore ad Air One»;
l'interrogante, nel prendere atto della risposta, si dichiarava soddisfatto, pur lamentando il lungo periodo di tempo intercorso e l'inspiegabile lunga resistenza di Enac a ottemperare a quanto formalmente richiestole dalla sua stessa commissione interna;
tuttavia, l'affermazione del Sottosegretario consegnata agli atti della Camera dei deputati, alla verifica pratica, è risultata e risulta non trovare riscontro nei fatti, non avendo Enac a tutt'oggi disposto alcunché, come si evince anche dal fatto che le notizie apparse sulla stampa locale non sono state smentite (ad esempio, «La Nuova Sardegna» del 1o novembre 2009) -:
quali spiegazioni il Ministro interpellato possa fornire circa quella che appare ed è di fatto una informazione priva di fondamento e se il Ministro interpellato intenda rendere ulteriori e più precisi elementi di risposta con riferimento alla problematica già posta con l'interrogazione n. 3-00520.
(2-00531) «Melis, Soro».
(9 novembre 2009)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
sabato 24 ottobre 2009 ad Amantea rappresentanti dell'associazione ambientalista «FareAmbiente» della Calabria erano stati invitati a partecipare alla trasmissione di Rai 3 «Ambiente Italia»;
il coordinatore regionale della Calabria di Fare Ambiente, dott. Antonio Iaconetti, accompagnato da una folta delegazione di aderenti locali all'associazione, avrebbe dovuto intervenire nella trasmissione, ma è stato aggredito, insieme ai suoi accompagnatori con calci e spintoni al grido di «fascisti»;
secondo gli aggressori i rappresentanti dell'associazione «Fare Ambiente» della Calabria non dovevano partecipare alla trasmissione in quanto non degni di rappresentare nessuno;
gli aggressori hanno proseguito con fare minaccioso, brandendo le aste di bandiere e striscioni, ed anche grazie a fischi, trambusto e musica ad altissimo volume hanno impedito che si svolgesse l'intervista da parte del conduttore televisivo;
Fare Ambiente, movimento ecologista europeo, è legalmente riconosciuto dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con apposito decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana;
gli interpellanti, nel condannare e stigmatizzare fermamente l'aggressione subita dagli aderenti all'associazione Fare Ambiente della Calabria, ritengono che sia un diritto sociale, civile e costituzionale, da parte della citata associazione, di partecipare a iniziative di informazione nonché di esprimere le proprie proposte nell'ambito di un confronto democratico -:
se sia a conoscenza dei fatti citati in premessa;
se siano stati individuati i responsabili dell'aggressione subita dagli aderenti dell'associazione «Fare Ambiente» della Calabria;
quali iniziative intenda intraprendere affinché aggressioni come quelle accadute ai danni degli esponenti di Fare Ambiente della Calabria non si verifichino più, al fine di consentire a tutti i soggetti interessati il diritto all'informazione e la partecipazione a momenti di confronto democratico, come diritto costituzionalmente sancito.
(2-00530)
«Iannaccone, Lo Monte, Commercio, Belcastro, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli, Brugger».
(9 novembre 2009)
della seduta n. 245 di Giovedì 12 novembre 2009
INTERPELLANZE URGENTI
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
i dati pubblicati recentemente dall'Ocse dipingono un'immagine apparentemente molto positiva dello stato dell'economia italiana a questo punto della crisi. Ma l'indicatore mostra i punti di svolta del ciclo stimati con riferimento all'output gap, cioè alla deviazione del livello dell'attività economica dal livello consistente con il pieno impiego. Dunque, può migliorare semplicemente perché è peggiorata la stima degli effetti della crisi sulla crescita di medio periodo. E per l'Italia la caduta del tasso di crescita potenziale nel 2010 è più ampia rispetto ad altri Paesi;
la crisi economica che ha colpito il Paese pesa ora soprattutto sul mondo del lavoro: nel nostro Paese il tasso di disoccupazione da gennaio a settembre 2009 è salito dal 6,8 per cento al 7,4 per cento, ed esso continuerà a salire nei prossimi mesi perché la reazione del mercato del lavoro si muove con ritardo rispetto al ciclo economico;
dall'inizio dell'anno ad ottobre sono state richieste 716 milioni di ore di cassa integrazione, più che quadruplicate rispetto al 2008. Ad ottobre il dato di crescita della cassa integrazione rispetto all'anno precedente è del 322 per cento e del 419 per cento per la sola ordinaria. Le domande di disoccupazione supereranno nell'anno in corso - secondo le previsioni dei sindacati - il numero di un milione per la prima volta in Italia;
innumerevoli sono le aziende in crisi, innumerevoli i licenziamenti che da mesi e mesi attanagliano migliaia di lavoratori in una situazione precaria e disperata; migliaia di famiglie che si ritrovano in brevissimo tempo senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e, soprattutto, senza un motivo valido al quale attribuire il nuovo stato di disoccupazione;
tra tante aziende in fallimento e in chiusura due sono all'ordine del giorno delle cronache di questi giorni: la multinazionale Mahle e la società Eutelia;
la multinazionale tedesca Mahle è presente in Italia con cinque stabilimenti: la Mahle Componenti Motori Italia, di La Loggia, che produce pistoni ed impiega 350 lavoratori; la fonderia di Saluzzo, che ne vede impiegati 250: la Glacier Vanderwell Italy, sita a Gardolo (Trento) e specializzata nella produzione di cuscinetti, che impiega 317 persone; la Mahle Filtrazione Industriale (ex Amalfiter), alle cui dipendenze lavorano 30 dipendenti dediti alla produzione di elementi filtranti, e la Mahle di Volvera (Torino), specializzata in valvole;
l'impegno della multinazionale Mahle a Volvera è iniziato nel 1998, dopo l'acquisto di una quota di capitale della Cica con lo scopo di farne uno stabilimento di punta del gruppo. Negli anni successivi lo stabilimento di Volvera è arrivato a produrre sino a sei milioni di valvole; il declino dello stabilimento ha avuto inizio nel 2004, con la decisione di trasferire la produzione in una nuova fabbrica, ubicata in Polonia; tale scelta, però, è stata accompagnata dalla promessa di sostituire tale attività con una più remunerativa;
le promesse, però, non sono state mai mantenute perché dal 2004 in poi le competenze dello stabilimento di Volvera sono andate sempre più dequalificandosi; si è provveduto poi a fondere la Mahle Valvole con l'unità commerciale della Mahle Valve Train Italia, che comprava altri tipi di prodotto degli stabilimenti Mahle nel mondo per rivenderli a Fiat;
nel 2006 è uscito definitivamente dall'azienda anche il vecchio proprietario ed il gruppo dirigente della Mahle Italia ne ha approfittato per svuotare lo stabilimento di Volvera della funzione chiave del commerciale, che veniva trasferito dall'Italia alla Germania. A tale decisione ha fatto riscontro l'indisponibilità dei vecchi clienti di comprare i prodotti della Mahle Valve Train Italia, stante il nuovo costoso packaging e il ricarico di prezzo aggiuntivo imposto dalla Germania;
nel 2008 la produzione di valvole di primo impianto si è ridotta al 30 per cento del totale delle vendite, mentre la restante parte è stata sostituita da ordini della Mahle Aftermarket GmbH, la criticità della situazione si è acuita con l'avvio della crisi internazionale, che ha spinto il gruppo a intraprendere una politica di riduzione dei costi, la quale prevedeva in un primo momento la diminuzione dei magazzini e della capacità produttiva, ed infine dei posti di lavoro; il sindacato e la direzione avevano intrapreso, a questo scopo, una lunga trattativa che aveva portato alla definizione di un piano industriale basato sul dimezzamento dei volumi di vendita; il piano prevedeva la messa in mobilità di quei lavoratori che, con la cassa integrazione, avrebbero raggiunto la pensione, e la disponibilità, per gli altri, ad effettuare dei distacchi presso lo stabilimento di La Loggia (in caso di loro necessità); era inoltre prevista la stipula di un contratto di solidarietà, con orario di lavoro per tutti i lavoratori rimasti; al momento della firma dell'accordo si è invece creata una rottura tra le parti a causa dell'annuncio del presidente Mahle Italia di presentare la procedura di cessazione dell'attività;
la Mahle di Volvera quindi chiuderà, licenziando 94 dipendenti. È la seconda multinazionale che la crisi spinge ad abbandonare Torino. Nel mese di giugno 2009 era toccato alla Dormer di Givoletto, azienda dell'indotto automotive di proprietà della svedese Sandvik, un altro centinaio di posti di lavoro persi. Trattative sono in corso con i sindacati per la Cma Canavera di Rocca Canavese, multinazionale Usa con 102 dipendenti in provincia di Torino, che ha annunciato la chiusura;
altra azienda fortemente in crisi (perlomeno apparentemente), è la società Eutelia-Agile spa che, nel corso degli anni, si è resa protagonista, tra l'altro, di vicende legate al fenomeno che potremmo definire «imprenditoria truffaldina»: cessioni lampo di intere aziende, trasformazioni da spa ad srl, manovre economico-finanziarie di assai dubbia natura;
a seguito della cessione della società Eutelia spa alla Agile srl, circa 2000 dipendenti sono costretti a vivere in condizioni lavorative insostenibili: stipendi non pagati, piano aziendale inesistente e mancanza di confronto con i lavoratori sono solo alcuni degli ingredienti oramai tristemente noti di realtà aziendali deviate purtroppo sempre più diffuse nel nostro Paese;
la storia dell'azienda è assai complessa: nel 1998 Eutelia nasce come Plug IT, un internet service provider locale; nel 2003-2004 Plug IT acquisisce Edisontel e dalla fusione delle due aziende nasce ufficialmente Eutelia spa; nel 2005 Eutelia acquisisce l'80 per cento di Nts-Freedomland, società quotata al nuovo mercato ed operante nel settore dei media e di internet ed il 71,5 per cento della piemontese Noicom, operatore di telecomunicazioni del nord-ovest; nel 2006 Eutelia entra nel mercato dell'information technology acquisendo le consociate italiane di Getronix (già Olivetti) e Bull. Aziende IT con un notevole bagaglio di competenze e professionalità, nonché circa 260 milioni di euro di commesse: questi ultimi acquisti sono avvenuti a quel che pare agli interroganti con l'esclusiva logica dell'insourcing e del taglio dei costi; nel 2007 Eutelia acquista C3 e Alpha Telecom del gruppo Tele2 e diventa rispettivamente leader italiano nei servizi e nelle soluzioni ITC e nella distribuzione di servizi telefonici prepagati in ben 11 paesi europei; nel mese di gennaio 2008, Eutelia, entra in Mobyland, nuovo operatore mobile polacco; nel mese di aprile dello stesso anno Eutelia richiede la cassa integrazione per 772 unità, dopo la contrattazione sindacale ottiene «contratti di solidarietà» per 2.200 lavoratori con possibilità di riduzione del 37 per cento delle ore lavorative a partire dal 1o luglio dello stesso anno; il 21 maggio 2008, un'ispezione della guardia di finanza finalizzata a verificare presunte irregolarità per decine di milioni di euro, ha portato il pubblico ministero ad emettere 10 avvisi di garanzia alcuni dei quali per associazione a delinquere, frode fiscale e falso in bilancio; nel settembre 2008 Eutelia sottoscrive un contratto di affitto con due liquidatori di Eda - Enterprise digital architets -, società di software che gestisce la rete speciale del Ministero dell'interno e viene usata dalla polizia di Stato e dall'Arma dei Carabinieri, con un portafoglio ordini da 220 milioni di euro. Due mesi dopo Eda viene dichiarata fallita dal tribunale ed il curatore fallimentare revoca il contratto di affitto perché presenta un canone troppo basso e dopo una gara l'affitto passa alla società Vitrociset, della famiglia Crociani, che paga 1,2 milioni di euro cioè sei volte quello che avrebbe dovuto pagare Eutelia;
in data 7 gennaio 2009, la società Eutelia spa, a seguito dell'incontro con le organizzazioni sindacali delle categorie metalmeccanici privati e telecomunicazioni presso il ministero dello sviluppo economico, dichiara esuberi strutturali per circa 2300 addetti nell'intera azienda, individuandoli come «perimetro Information Technology», cosiddetto «perimetro IT»;
nel maggio 2009 Eutelia avvia, senza confrontarsi al tavolo del ministero dello sviluppo economico, una procedura di trasferimento di ramo d'azienda IT per 1986 dipendenti ad una sua controllata lucana: Agile srl, azienda con 100 dipendenti e con un capitale sociale di 96.000 euro;
in data 3 giugno 2009 viene nominato legale rappresentante nonché presidente del consiglio di amministrazione di Eutelia spa il dottor Pizzichi Leonardo, già presidente del collegio sindacale dell'istituto di credito Monte dei paschi di Siena;
il 15 giugno 2009 Eutelia, pur convocata al tavolo di crisi del ministero dello sviluppo economico, insieme alle regioni interessate e le organizzazioni sindacali, non si presenta invocando ragioni di procedura in quanto società quotata in borsa valori ma nel contempo procede alla cessione di ramo d'azienda per 2160 dipendenti e contemporaneamente cede le sue quote a Omega; nella stessa data del 15 giungo 2009, infatti, risulta che con scrittura privata autenticata Eutelia trasferiva il ramo d'azienda It - comprensivo di circa 2160 dipendenti - ramo derivante dalle acquisizioni e successive fusioni in Eutelia spa di Getronics spa, Bull Italia spa e P.c. Station spa nell'anno 2006/2007; lo stato patrimoniale allegato all'atto di cessione evidenzia, tra le altre voci contabili, il passaggio ad Agile srl sia dell'intero ammontare del fondo di trattamento di fine rapporto relativo ai dipendenti trasferiti, sia dei debiti tributari di titolarità del cedente;
in data 15 giugno 2009 la società Agile srl, di proprietà al 100 per cento di Eutelia spa trasferiva la proprietà delle quote componenti il capitale sociale di euro 96.000,00 alla società Omega spa con sede legale in Roma viale Liegi, 44;
in data 15 giugno 2009 viene nominato amministratore unico il dottor Claudio Marcello Massa, già procuratore e legale rappresentante della società Omega spa;
il 9 luglio 2009, l'amministratore delegato di Agile e di Omega presenta, a parole, un progetto di «rete d'impresa» unitamente a Omnia Network; intanto Agile non riesce a rispondere a nuovi bandi di gara perché a quel che consta agli interpellanti non in possesso del documento unico di regolarità contributiva (Durc);
il 30 luglio 2009, da un comunicato sindacale si apprende che Omega assorbe un consorzio di 16 aziende e le società Phonemedia e Videonline 2, costituendo un gruppo di 8.206 dipendenti, di cui 6.239 a tempo pieno e che è controllata dalla Libeccio Srl, controllata a sua volta da due fondi mobiliari inglesi: Anglo corporate Management Ltd e Rest Form Ltd intanto Omnia network viene messa in liquidazione e si tira fuori dal progetto di «rete d'imprese»;
il 5 agosto 2009 Sebastiano Liori si dimette dalla carica di consigliere di amministrazione e vice presidente di Omnia network;
il 31 agosto Omnia network cede le partecipazioni delle controllate Omnia service center, Omnia group service e Vox2Web ai suoi dirigenti attraverso Alba Rental srl;
consta altresì agli interpellanti che in data 3 settembre 2009 l'amministratore unico di Agile s.r.l. dottor Claudio Marcello Massa, attraverso la e-mail aziendale - OS 01/2009 comunica a tutti i dipendenti che con i tempi tecnici di legge si stanno perfezionando le fusioni deliberate il 31 luglio 2009 che porteranno quale holding del gruppo il soggetto giuridico derivante dalle fusioni di Libeccio, Theia, Omega ed Agile. Parallelamente alle operazioni societarie, si procede ad una ristrutturazione generale organizzativa, in capo alla holding, che avrà impatto a cascata su tutte le società;
in data 22 ottobre 2009, la direzione di Agile srl ha comunicato, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori che «stante il carattere strutturale delle eccedenze di personale non essendo allo stato prevedibile un incremento delle commesse e non essendo ipotizzabili soluzioni alternative al licenziamento quali la cassa integrazione guadagni ed i contratti di solidarietà» procede alla riduzione del personale di ben 1.192 unità su 1.880 -:
se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti suddetti;
quali iniziative intenda assumere il Governo, nell'ambito della sua attività di tutela del sistema produttivo e industriale italiano e della professionalità dei lavoratori, per salvaguardare lo stabilimento Mahle di Volvera, il quale, oltre a non essere mai stato costretto a ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, è l'unico in grado di produrre con alto valore aggiunto;
quali iniziative intenda assumere per far rientrare la decisione unilaterale assunta dalla direzione di Agile srl di licenziare 1.192 lavoratori;
quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo onde evitare che Eutelia, Agile, Omega e Phonemedia - aziende tutte interconnesse - possano trasferire all'estero i fondi relativi al tfr e quali tutele intendano attivare nei confronti dei 1.192 lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza soldi.
(2-00533)
«Di Pietro, Donadi, Borghesi, Cambursano, Monai, Cimadoro».
(10 novembre 2009)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dello sviluppo economico e del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
a partire dal 2003 la famiglia Landi di Arezzo, da cui nasce Eutelia spa., sostenuta da diversi istituti bancari acquisisce diverse società nel campo delle Telecomunicazioni e dell'information technology, passando da circa 50 dipendenti a 2700;
la caratteristica comune di queste acquisizioni è che sono società in gravissima crisi finanziaria e con esuberi occupazionali;
tutte le cessioni avvengono a fronte di accordi sul saldo dei debiti da parte di chi vende e/o grandi valori immobiliari e di liquidità ceduti come garanzia futura;
ad esempio le acquisizioni delle attività di information technology da parte di Bull e Getronics (multinazionali che hanno lasciato il nostro Paese), a fronte di una spesa simbolica di 1 euro, hanno portato nelle casse dell'acquirente oltre 100 milioni di euro tra liquidità e proprietà immobiliari;
secondo le organizzazioni sindacali, nel corso del tempo il comportamento ricorrente della proprietà sarebbe stato quello di agire pesantemente nei confronti dei lavoratori annullando qualsiasi relazione sindacale, mettendo in discussione tutti gli accordi precedenti e, soprattutto, adottando misure durissime sul personale. Nel corso degli ultimi due anni, numerosi sarebbero stati i licenziamenti individuali, le dimissioni, i trasferimenti. Secondo le organizzazioni sindacali sarebbero state emesse diverse sentenze ai sensi dell'articolo 28 legge 20 maggio 1970, n. 300 (denunce per comportamento antisindacale) e recuperati decine di licenziamenti e trasferimenti forzati;
a quanto consta agli interpellanti, negli ultimi due anni la proprietà avrebbe azzerato tutta la liquidità attraverso fatture e spese elevate in gran parte verso società controllate dalla famiglia Landi. La sede di maggior pregio (valore 14 milioni di euro, acquisita con Bull) sarebbe stata trasferita nella cassaforte di famiglia (Finanziaria italiana);
nel corso del 2009, nonostante la stipula dell'accordo di solidarietà che ha portato risparmi per 40 milioni di euro all'azienda al fine di evitare i licenziamenti, Eutelia ha deciso di cedere tutto il ramo information technology ad Agile (che a sua volta è stata acquisita dal gruppo Omega Massa, Liori);
l'operazione è, ad avviso degli interpellanti, la conclusione di un percorso inteso a scaricare la situazione debitoria e i costi in un perimetro societario estraneo alla famiglia Landi. Complessivamente, sarebbero circa 100 milioni di euro i debiti pendenti tra tfr, fisco, Inps e fornitori;
l'operazione di acquisizione non sembrerebbe mostrare nessuna caratteristica industriale. Dal giorno dell'acquisizione i lavoratori non hanno avuto più regolarità nel pagamento degli stipendi e dei rimborsi (oggi sono in arretrato di 3 mesi) e tutti i clienti sono stati persi per mancanza di investimenti, certificazioni dei lavoratori e pagamento dei contributi, ai sensi del documento unico di regolarità contributiva;
l'attuale proprietà di Omega sarebbe riuscita nel contempo ad acquisire altre società fino ad arrivare a oltre 10.000 dipendenti, tutti senza stipendi e con difficoltà finanziarie evidenti. L'ultimo acquisto è stato la società Phonemedia (call center di 6.000 lavoratori circa, senza stipendio da diversi mesi);
sono stati avviati, nel mese di ottobre 2009, oltre 1.200 licenziamenti da Agile. Mentre non si comprende il futuro lavorativo dei 10.000 dipendenti del gruppo. Attualmente vi è una forte mobilitazione dei lavoratori che ha portato alla quasi totale occupazione delle sedi Agile;
nel corso dell'anno 2009 sono stati diversi gli atti di sindacato ispettivo, presentati da deputati del Partito democratico, alcuni dei quali senza risposta (in particolare, n. 4-02833 primo firmatario Nannicini); ad altri la risposta del Governo è stata quella di aver istituito un tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, il cui esito è stato il solo deterioramento della situazione generale;
la notte del 10 novembre 2009 c'è stata, nei locali occupati dello stabilimento romano di Eutelia, un'irruzione di un gruppo di guardie private guidate dall'ex amministratore delegato dell'azienda Samuele Landi -:
se il Governo sia informato analiticamente della vicenda degli assetti proprietari e industriali di Eutelia/Agile, secondo quanto delineato in premessa;
se non si intenda intervenire con urgenza per preservare le attuali numerose e significative commesse pubbliche che Eutelia/Agile e Phonemedia ancora detengono;
se non si intenda agire attraverso una nuova convocazione delle parti presso la presidenza del Consiglio dei ministri, bloccando nel frattempo le procedure di mobilità, affinché si prospetti una diversa strategia industriale per Eutelia/Agile capace di salvaguardare gli assetti occupazionali e un importante gruppo in un settore strategico come quello dell'information technology.
(2-00534)
«Soro, Sereni, Damiano, Rugghia, Madia, Gatti, Bellanova, Santagata, Codurelli, Berretta, Lulli, Brandolini, Ginefra, Andrea Orlando, Miglioli, Rampi, Gnecchi, Schirru, Mosca, Boccuzzi, Mattesini, Bobba, Vico, Peluffo, Esposito, Rossomando, Colombo, Morassut, Velo, Amici, Vaccaro, Coscia, Giachetti, Bachelet, Nannicini, Ceccuzzi».
(10 novembre 2009)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
in data 13 maggio 2009 il primo firmatario del presente atto presentava un'interrogazione al ministro interpellato su «problematiche inerenti alla convenzione stipulata dall'Enac con la Sogeaal spa relativa all'ampliamento della aerostazione, della centrale tecnologica, della viabilità e del parcheggio auto dell'aeroporto di Alghero-Fertilia» (n. 3-00520);
in tale interrogazione, relativamente al lungo contenzioso apertosi sulla vicenda, si metteva in rilievo come nel 2008 una commissione interna dell'Enac ad hoc istituita dall'ente avesse concluso i suoi lavori riconoscendo l'esistenza di una concessione dell'Enac in favore di Sogeaal sin dal 1995 e avesse altresì invitato l'ente a provvedere alla disposizione di uno specifico atto in tal senso, così da consentire a Sogeaal di difendersi nella causa civile intentatale da Air One (sub concessionaria di Sogeaal) davanti al tribunale di Chieti;
richiesto di sollecitare Enac ad adempiere ai suoi obblighi, il Governo, nella persona del sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti onorevole Mario Mantovani, rispondeva, nella seduta del 27 ottobre 2009, pronunciando testualmente le seguenti parole (a pagina 8 del resoconto): «Per pervenire alla risoluzione della problematica riscontrata, l'Enac ha disposto, con nota in data 21 ottobre 2009, inviata alla direzione aeroportuale di Alghero, l'adozione del provvedimento definitivo che formalizza la consegna alla Sogeaal dell'aerostazione dalla data della sua attivazione, comprendendo anche le aree sub-concesse dal gestore ad Air One»;
l'interrogante, nel prendere atto della risposta, si dichiarava soddisfatto, pur lamentando il lungo periodo di tempo intercorso e l'inspiegabile lunga resistenza di Enac a ottemperare a quanto formalmente richiestole dalla sua stessa commissione interna;
tuttavia, l'affermazione del Sottosegretario consegnata agli atti della Camera dei deputati, alla verifica pratica, è risultata e risulta non trovare riscontro nei fatti, non avendo Enac a tutt'oggi disposto alcunché, come si evince anche dal fatto che le notizie apparse sulla stampa locale non sono state smentite (ad esempio, «La Nuova Sardegna» del 1o novembre 2009) -:
quali spiegazioni il Ministro interpellato possa fornire circa quella che appare ed è di fatto una informazione priva di fondamento e se il Ministro interpellato intenda rendere ulteriori e più precisi elementi di risposta con riferimento alla problematica già posta con l'interrogazione n. 3-00520.
(2-00531) «Melis, Soro».
(9 novembre 2009)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
sabato 24 ottobre 2009 ad Amantea rappresentanti dell'associazione ambientalista «FareAmbiente» della Calabria erano stati invitati a partecipare alla trasmissione di Rai 3 «Ambiente Italia»;
il coordinatore regionale della Calabria di Fare Ambiente, dott. Antonio Iaconetti, accompagnato da una folta delegazione di aderenti locali all'associazione, avrebbe dovuto intervenire nella trasmissione, ma è stato aggredito, insieme ai suoi accompagnatori con calci e spintoni al grido di «fascisti»;
secondo gli aggressori i rappresentanti dell'associazione «Fare Ambiente» della Calabria non dovevano partecipare alla trasmissione in quanto non degni di rappresentare nessuno;
gli aggressori hanno proseguito con fare minaccioso, brandendo le aste di bandiere e striscioni, ed anche grazie a fischi, trambusto e musica ad altissimo volume hanno impedito che si svolgesse l'intervista da parte del conduttore televisivo;
Fare Ambiente, movimento ecologista europeo, è legalmente riconosciuto dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con apposito decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana;
gli interpellanti, nel condannare e stigmatizzare fermamente l'aggressione subita dagli aderenti all'associazione Fare Ambiente della Calabria, ritengono che sia un diritto sociale, civile e costituzionale, da parte della citata associazione, di partecipare a iniziative di informazione nonché di esprimere le proprie proposte nell'ambito di un confronto democratico -:
se sia a conoscenza dei fatti citati in premessa;
se siano stati individuati i responsabili dell'aggressione subita dagli aderenti dell'associazione «Fare Ambiente» della Calabria;
quali iniziative intenda intraprendere affinché aggressioni come quelle accadute ai danni degli esponenti di Fare Ambiente della Calabria non si verifichino più, al fine di consentire a tutti i soggetti interessati il diritto all'informazione e la partecipazione a momenti di confronto democratico, come diritto costituzionalmente sancito.
(2-00530)
«Iannaccone, Lo Monte, Commercio, Belcastro, Latteri, Lombardo, Milo, Sardelli, Brugger».
(9 novembre 2009)
Iscriviti a:
Post (Atom)